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Perché la telefonata tra Xi Jinping e Zelensky non porterà a una risoluzione immediata della guerra

Dal primo contatto telefonico tra il presidente cinese Xi Jinping e quello ucraino Volodymyr Zelensky è emersa la volontà di portare avanti le relazioni bilaterali tra i due paesi, ma l’ipotesi che la Cina possa influire sulle sorti della guerra in Ucraina appare piuttosto lontana. A Fanpage.it l’analisi di Giulia Sciorati, di Ispi.
Intervista a Giulia Sciorati
Ricercatrice in studi cinesi presso l’Università degli studi di Trento e ricercatrice associata per il Programma Cina di ISPI
A cura di Chiara Ammendola
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Volodymyr Zelensky (a sinistra) e Xi Jinping (a destra)
Volodymyr Zelensky (a sinistra) e Xi Jinping (a destra)

Per la prima volta dall'inizio della guerra in Ucraina, il presidente cinese Xi Jinping ha stabilito un contatto con il suo omonimo ucraino Volodymyr Zelensky. I due hanno avuto una lunga conversazione telefonica durante la quale sono stati affrontati diversi temi tra i quali, come spiegato dal leader ucraino, anche una possibile cooperazione tra i due paesi per stabilire "una pace giusta e sostenibile" per l'Ucraina.

Secondo Giulia Sciorati, ricercatrice associata per il Programma Cina di ISPI, "la telefonata tra i due leader non avrà grandi ripercussioni in termini pratici sul conflitto in Ucraina", ma serve piuttosto a rimarcare la posizione della Cina. “C'era necessità di sottolineare una neutralità cinese che diversi attori internazionali, Stati Uniti ed Europa in primis, avevano messo in discussione negli ultimi tempi. La Cina vuole sviluppare rapporti, se così possiamo dire, di buon vicinato, ma non nel suo passato non vi è una storia di abilità nella mediazione dei conflitti”

Cosa rappresenta la telefonata di oggi tra Volodymyr Zelensky e Xi Jinping?
C'è un fortissimo significato simbolico nella telefonata di oggi tra Xi Jinping e Zelensky, perché qualche giorno fa sono state parole pronunciate dall'ambasciatore cinese in Francia che andavano un po' a discutere quella che è la sovranità nazionale della zona post Sovietica.

Tra i paesi la cui sovranità nazionale è stata messa in discussione c'era anche l'Ucraina
Esatto, e questo aveva creato non poche perplessità rispetto alla neutralità dell'approccio cinese nei confronti del conflitto. L'episodio che ha visto protagonista Lu Shaye non ha sicuramente influenzato la telefonata di oggi ma la rende ancora più simbolica.

Giulia Sciorati (ISPI)
Giulia Sciorati (ISPI)

È un messaggio forte che la Cina dà, dopo le dichiarazioni dell'ambasciatore cinese in Francia, proprio ai paesi dello spazio post Sovietico, quindi non soltanto all'Ucraina, perché di fatto va a sottolineare la posizione di neutralità che la Cina ha portato avanti dall'inizio del conflitto e che va a ribilanciare la posizione di Pechino tra Russia e Ucraina. Può sembrare banale ma in realtà è molto importante, perché la Cina vuole sviluppare rapporti, se così possiamo dire, di buon vicinato. Ricordiamo che dopo l'inizio del conflitto Xi Jinping è andato in visita ufficiale in Kazakistan, riconoscendo così l'indipendenza kazaka, quindi l'area post Sovietica.

Dunque la Cina continua il suo percorso di neutralità
Finora la Cina ha sempre rimarcato quelle che sono le considerazioni russe in riferimento alla sicurezza nazionale. Sembra invece che durante la conversazione telefonica le abbia omesse, segno ancora una volta della volontà di Xi di bilanciare la sua posizione.

Non che questa telefonata possa avere grandi ripercussioni in termini pratici nel conflitto in Ucraina, ma diciamo che c'era la necessità da parte di Pechino di rimarcare una neutralità che diversi attori internazionali, Stati Uniti ed Europa in primis, avevano messo in discussione negli ultimi tempi. In qualche modo Xi sta cercando di trovare un engagement ulteriore con l'Ucraina.

Come possiamo leggere invece la nomina dell'ambasciatore ucraino in Cina? 
Sicuramente viene data più struttura: se prima c'era una certa ambiguità ora abbiamo posizioni ben ricoperte e pensate, ma non vi è una funzione diplomatica ulteriore rispetto a queste nomine.

Zelensky ha detto che durante l'ora di conversazione si è parlato molto di pace. Come può reagire la Russia rispetto a questa apertura? 
Non credo che questo faccia una grossa differenza, perché la Cina ha espresso già perfettamente la propria posizione rispetto a cosa significhi trovare un accordo di pace circa la guerra in Ucraina nel position paper che la Russia ha accolto con favore. Se le posizioni cinesi presentate sono allineate al position paper, la Russia non può che reagire bene.

Questo contatto telefonico dunque, come l'incontro tra Xi Jinping e Vladimir Putin, non cambierà le sorti del conflitto
Sono molto scettica sul fatto che la Cina possa avere una influenza diretta, da una parte e dall'altra, sulle sorti del conflitto. Xi Jinping ha mostrato la volontà di mantenere una neutralità, almeno apparente. E di fatto la Cina non ha nel suo passato una storia di abilità nella mediazione dei conflitti, anche l'accordo Iran-Arabia Saudita può essere intesa più come moderazione, che è molto diversa. È molto difficile che la Cina possa avere in qualche modo un effetto pratico nella risoluzione della guerra.

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