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Global Sumud Flotilla

Perché Greta Thunberg lascia il consiglio direttivo della Flotilla: cosa sta succedendo

L’attivista Greta Thunberg ha cambiato nave ma fa ancora parte della missione verso Gaza come semplice volontaria. La decisione è arrivata per uno scontro tra gli organizzatori dell’iniziativa a proposito delle strategie comunicative adottate dal gruppo in questi ultimi giorni.
A cura di Antonio Palma
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È scontro all’interno del consiglio direttivo della Sumud Flotilla che perde un importante membro: Greta Thunberg. L’attivista e volto noto di tante proteste e manifestazioni per la pace, infatti, nelle scorse ore ha lasciato il direttivo della Flotilla, dopo alcune divergenze interne, pur rimanendo parte del gruppo di imbarcazioni in navigazione verso Gaza per portare aiuto e sostegno alla popolazione palestinese bloccata nella Striscia per l’intervento armato di Israele.

La decisione è arrivata per uno scontro tra gli organizzatori dell’iniziativa a proposito delle strategie comunicative adottate dal gruppo in questi ultimi giorni quando l’attenzione mediatica è fortemente aumentata in concomitanza con la partenza delle barche e i presunti sabotaggi con droni. La notizia è confermata dalla cancellazione del suo nome tra i membri del direttivo sul sito ufficiale della missione.

Come ha spiegato la stessa Greta Thunberg all'inviato del Manifesto a bordo della Sumud Flotilla, Lorenzo D'Agostino, l’attivista parteciperà comunque alla spedizione verso Gaza come semplice volontaria. Lo scontro interno sarebbe andato in scena nel weekend mentre il gruppo principale delle imbarcazioni della Sumud Flotilla si apprestava a partire dalle coste del Nord Africa.

Greta Thunberg ha anche lasciato la nave principale, la "Familia Madeira", nota anche come "Family Boat", una di quelle attaccate da un presunto drone in Tunisia, per salire sulla Alma, un'altra delle principali barche ma che attualmente tiene una posizione di retrovia del gruppo che naviga in acque internazionali a sud della Sicilia in attesa di unirsi al gruppo italiano che è fermo a Pachino.

Secondo fonti consultate da Il manifesto, le divergenze sarebbero legate a una comunicazione troppo incentrata sulle vicende interne della flottiglia e non abbastanza sul genocidio in Palestina. Considerazione che avrebbero animato il gruppo nei giorni scorsi dopo i presunti attacchi, spaccandolo. Ad alcuni attivisti non sarebbe piaciuto lo stile comunicativo definito sensazionalista e molto incentrato sui volti noti della missione che sarebbe emerso nelle comunicazioni per l'attacco dei droni.

Per gli stessi motivi anche il giornalista e influencer Yusuf Omar ha annunciato su Instagram che abbandona la navigazione adducendo ragioni di ‘strategia comunicativa'. A gettare acqua sul fuoco Tony La Piccirella, uno degli attivisti della Global Sumud Flotilla, che all’Adnkronos ha spiegato: “C’è un comitato direttivo che prende delle decisioni tecniche e strategiche, Greta non vuole farne parte e le ragioni le sa lei. Si trova comunque sulla Alma, che è una delle due barche principali, e continua a supportare la missione”.

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