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Guerra in Ucraina

Perché dopo mesi i russi sono tornati a bombardare Kiev

Alla vigilia del vertice del G7 in Germania i russi, dopo mesi, sono tornati a bombardare la capitale ucraina Kiev: per il sindaco si tratterebbe di un’intimidazione.
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A cura di Davide Falcioni
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Dopo aver concentrato per mesi tutti gli sforzi bellici nel Donbass, e dopo aver preso il controllo della città di Severodonetsk, le forze armate russe sono tornate a bombardare Kiev. Nella capitale ucraina sono state registrate tre deflagrazioni, ma secondo quanto riportato sui social le esplosioni sarebbero state più numerose, almeno quattro, e sono state causate da missili da crociera russi. Altri razzi sarebbero caduti sulla principale città del Paese se non fossero intervenuti i sistemi antimissilistici.

L'allerta dell'attacco aereo è risuonata più volte nella notte nella capitale ucraina. "Diverse esplosioni sono avvenute nel distretto di Shevchenkivskyi. Sul posto sono intervenuti i soccorritori e le ambulanze" ha scritto su Telegram il sindaco di Kiev, Vitali Klitschko, secondo il quale il raid nella capitale sarebbe un tentativo di intimidire il governo ucraino in vista dei vertici internazionali di questa settimana, primo su tutti il G7 in Germania in cui si discuterà, naturalmente, anche del conflitto in Ucraina.

"Sono state udite quattro esplosioni, ora c'è fumo nero sopra la città. I missili hanno colpito edifici residenziali, non ci sono ancora informazioni su eventuali vittime" ha scritto su twitter il deputato ucraino Oleksiy Goncharenko. Il servizio di emergenza ucraino, secondo quanto riporta Unian, ha affermato che almeno una persona è rimasta ferita, ma verosimilmente il bilancio è significativamente più alto. "In seguito ai bombardamenti nemici, è scoppiato un incendio in un edificio residenziale di 9 piani con parziale distruzione del 7°, 8° e 9° piano – si legge in un comunicato -. Si è verificato un incendio su una superficie totale di 300 mq. Sono in corso le misure per spegnere l'incendio e trarre in salvo le persone".

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La Russia invierà alla Bielorussia missili a corto raggio Iskander-M

Il lancio di missili su Kiev arriva all'indomani della decisione del Cremlino di fornire alla Bielorussia missili a corto raggio Iskander-M, tra i più moderni nell'arsenale di Mosca e capaci anche di trasportare testate nucleari. Lo ha annunciato ieri il presidente Vladimir Putin, citato dalle agenzie russe, dopo un incontro a San Pietroburgo con il suo omologo bielorusso Alexander Lukashenko. "Nei prossimi mesi – ha detto Putin – invieremo alla Bielorussia i sistemi missilistici tattici Iskander-M, che possono impiegare sia missili balistici sia da crociera, un versione sia convenzionale sia nucleare". Putin ha anche proposto alla Bielorussia di ammodernare presso gli impianti in Russia gli aerei da combattimento Sukhoi SU-25 in dotazione alle forze armate di Minsk.

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