video suggerito
video suggerito
Guerra Ucraina-Russia

Per il Cremlino la nuova strategia degli USA sull’Europa è in linea con la visione di Mosca

Mosca giudica “coerenti” le nuove linee di Trump e intravede spazi per un accordo sull’Ucraina. Per Kellogg la pace è a un passo: nodi su Donbass e Zaporizhzhia.
A cura di Davide Falcioni
27 CONDIVISIONI
Immagine
Attiva le notifiche per ricevere gli aggiornamenti su

Le modifiche introdotte da Donald Trump alla strategia per la sicurezza nazionale statunitense stanno producendo le prime importanti reazioni internazionali. Il Cremlino le interpreta come un possibile segnale di avvicinamento fra Washington e Mosca su un eventuale accordo di pace riguardante l'Ucraina. Il portavoce Dmitrij Peskov, citato dalla Tass, ha sostenuto che gli orientamenti del nuovo documento, critici verso l’Europa e segnati dall’allarme sul rischio di “cancellazione della civiltà”, risultano “in gran parte coerenti con la nostra visione”. Da qui l’aspettativa che tali cambiamenti possano offrire “una modesta garanzia” per “continuare in modo costruttivo il lavoro congiunto per trovare una soluzione pacifica in Ucraina”.

Parallelamente, l’inviato speciale uscente del presidente Trump per l’Ucraina, Keith Kellogg, ritiene che i negoziati per mettere fine alla guerra siano “davvero vicini”. Intervenendo alla Ronald Reagan Presidential Library and Museum di Simi Valley, in California, Kellogg ha precisato che gli sforzi diplomatici si trovano “negli ultimi 10 metri”, la fase più complessa di qualsiasi trattativa. A suo giudizio, il confronto si concentra su due dossier decisivi: il destino della regione del Donbass e la centrale nucleare ucraina di Zaporizhzhia, la più grande d’Europa, sotto controllo russo. “Se risolviamo queste due questioni, penso che il resto si risolverà abbastanza bene”, ha dichiarato. “Ci siamo quasi, siamo davvero, davvero vicini”. Kellogg ha inoltre definito “orribile” la portata delle perdite umane provocate dal conflitto, stimando oltre 2 milioni tra morti e feriti nei due eserciti dall’inizio della guerra, pur ricordando che né Mosca né Kiev diffondono dati attendibili e verificabili.

Al momento la Russia controlla circa il 19,2 per cento del territorio ucraino: l’intera Crimea annessa nel 2014, tutta la regione di Lugansk, oltre l’80 per cento di Donetsk, circa il 75 per cento di Kherson e Zaporizhzhia e porzioni delle regioni di Kharkiv, Sumy, Mykolaiv e Dnipropetrovsk. Una realtà territoriale che continua a condizionare qualsiasi negoziato.

27 CONDIVISIONI
autopromo immagine
Più che un giornale
Il media che racconta il tempo in cui viviamo con occhi moderni
api url views