video suggerito
video suggerito
Guerra in Ucraina

Parata della Vittoria a Mosca, cosa si sono detti Putin e Xi: “Asse Russia-Pechino strategico e militare”

Putin e il cinese Xi, a colloquio a Mosca dopo la parata militare in occasione del Giorno della Vittoria, rinsaldano la “partnership senza limiti” con investimenti chiave nel nucleare e intese militari implicite, sfidando gli Stati Uniti: “È la reazione di Pechino alla guerra commerciale di Trump”, dice a Fanpage.it il sinologo Maslov, consigliere del Cremlino: “Il futuro della Cina è con la Russia, non con l’Europa”.
A cura di Riccardo Amati
233 CONDIVISIONI
Immagine
Attiva le notifiche per ricevere gli aggiornamenti su

"L’amicizia senza limiti" fra Russia e Cina diventa "cooperazione strategica concreta", in contrapposizione all’America di Donald Trump. Non più solo slogan e commercio ma investimenti reciproci in settori cruciali come il nucleare, mentre l’assistenza militare aumenta e si fa esplicita. È quanto emerge dal lungo colloquio tra Vladimir Putin e Xi Jinping a margine dei festeggiamenti a Mosca per l’80° anniversario della vittoria sovietica contro Hitler.

"Si è parlato di progetti concreti e di una visione globale comune", dice a Fanpage.it Alexey Maslov, sinologo, consulente del Cremlino e membro della delegazione russa che ha incontrato i cinesi. Alle dichiarazioni roboanti di oltre tre anni fa era seguito "ben poco di sostanziale": Pechino, interessata più al commercio con Europa e Usa che non al sovvertimento dell’ordine internazionale, tirava i freni. Ora invece accelera. "L’idea di una partnership senza restrizioni è di nuovo attuale", spiega Maslov. "È una reazione della Cina alla guerra commerciale scatenata dall’amministrazione statunitense". Trump voleva liquidare alla svelta la guerra in Ucraina favorendo Putin, per distanziarlo dall’“amico Xi” e avere terreno libero contro Pechino. Si è sbagliato di grosso. E ora il vertice di Mosca suona come un monito a Washington contro quello che Xi e Putin vedono come un tentativo di "contenere", in stile Guerra Fredda, le due potenze orientali.

Nella conferenza stampa dopo il faccia a faccia, Xi e Putin hanno promesso di contrastare insieme le iniziative degli Stati Uniti. Hanno definito i piani di Trump per lo scudo missilistico "Golden Dome" destabilizzanti. Si sono presentati come difensori di un ordine globale “equo” contro “unilateralismo e prepotenze delle grandi potenze”. Xi ha spalleggiato la retorica del presidente russo contro il presunto “neo-nazismo” e il “militarismo” di Kiev e dell’Occidente. Ma è stata la Russia di Putin a invadere l’Ucraina. Difficile, in questo contesto, valutare quanto riportato dall’agenzia Xinhua, secondo cui il presidente cinese ha chiesto un “accordo di pace giusto”. Si tratterebbe del primo intervento diretto di Xi su come porre fine al conflitto, dopo i punti proposti senza troppa convinzione nel 2023.

Immagine

Tra almeno 25 leader di Paesi “non ostili” che Putin ospita per la grande parata sulla Piazza Rossa, Xi Jinping è di gran lunga il più importante. Oltre 100 militari cinesi sfilano insieme ai colleghi russi. È il contingente più numeroso tra quelli dei 13 Paesi che partecipano alla kermesse.

Alexey Maslov insegna all’Università Lomonosov di Mosca, della quale dirige l’Istituto per gli studi asiatici. Ci risponde al telefono da Mosca. Ha appena incontrato Xi e la delegazione cinese.

Professor Maslov, come va la partnership senza limiti” fra Russia e Cina?

"Xi Jinping ha parlato di una cooperazione strategica sostanziale. Fino a poco tempo fa, si parlava di cooperazione strategica, ma in pratica si trattava solo di commercio, senza investimenti reciproci significativi. Ora, invece, entrambe le parti discutono progetti concreti, con una visione globale davvero comune. Emergono nuovi impegni bilaterali anche nel campo dell'energia nucleare, a rafforzare gli accordi di inizio secolo".

Sì, costruiranno insieme una centrale nucleare sulla Luna, hanno detto. Niente di più immediato e terrestre?

"Credo che sarà firmato un Memorandum d’intesa sul completamento del centro di produzione di energia nucleare di Tianwan (la costruzione è iniziata nel 1999; a lavori conclusi sarà il maggior impianto nucleare del mondo, ndr). La Russia fornirà anche la tecnologia: pacchetto completo".

Altri settori in cui si vedranno risultati tangibili?

"Agricoltura e produzione automobilistica. Progetti nuovi e significativi. Negli ultimi tre anni la Cina ha nicchiato. Ora torna ai livelli di cooperazione proclamati oltre tre anni fa".

Alla vigilia dellinvasione dellUcraina, Putin e Xi parlarono di partnership senza limiti”. Ma la Cina non vuole sconvolgimenti nellarena internazionale, privilegia il commercio. La Russia è solo il quinto maggior partner commerciale di Pechino…

"Infatti, temeva fortemente le sanzioni secondarie statunitensi. Soprattutto quelle che limitano gli scambi tra le banche. Adesso, non più. I trasferimenti bancari tra Russia e Cina sono ripresi. La Cina ha a lungo evitato critiche troppo dirette all’America, suo mercato cruciale. Con Trump alla Casa Bianca e la raffica dei dazi, è diventata molto più aggressiva con gli Usa. E si è avvicinata più che mai alla Russia".

Alexey Maslov
Alexey Maslov

Il contrario di quello che voleva Trump. Il presidente americano ha involontariamente favorito la cooperazione strategica Mosca-Pechino?

"Già l’amministrazione Biden, contrapponendosi alla Russia, aveva creato le condizioni perché Mosca collaborasse più strettamente con Pechino. Trump ha completato l’opera: ha cercato di essere amico della Russia e di attaccare la Cina. Provocando un avvicinamento sempre più strategico di Xi Jinping a Vladimir Putin".

Xi e Putin hanno insistito sulla resistenza” di Cina e Russia a qualsiasi tentativo di interferire e minare lamicizia e la fiducia reciproca”. È una novità. Un avvertimento nei confronti di potenziali nemici comuni. I nuovi progetti di cui lei parlava comprendono unalleanza militare?

"Non c’è in vista alcuna alleanza militare vera e propria. Ma ho motivo di ritenere che gli investimenti di cui si discute contengano una dimensione militare, con impegni precisi in merito. L’idea di un’alleanza militare sarà presente negli accordi futuri e verrà aggiunta in quelli già esistenti".

La massiccia presenza di militari cinesi alla parata della vittoria a Mosca va letta anche in questo senso?

"Certamente sì".

Se lEuropa, invece di cercare accordi con gli Usa sui dazi, avesse ignorato Trump e proposto grandi accordi commerciali alla Cina,  in cambio dellimposizione da parte di Xi a Putin di fermare la guerra in Ucraina, lo scenario oggi sarebbe diverso?

"Non so. Ma certo l’ipotesi di un’intesa strategica tra Cina ed Europa è solo wishful thinking. Una pia illusione. Non c’è vera fiducia nell’Europa, da parte dei cinesi. È per loro un mercato importantissimo. Ma non è una federazione, non è unita. E i suoi governi democratici sono lenti nelle decisioni e cambiano di continuo. A Pechino viene considerata un’area instabile. La Russia, al contrario, è un partner di lunga durata. Negli ultimi 40 anni non ci sono state rotture e nemmeno crisi gravi tra i due Paesi. E i loro sistemi politici sono sotto alcuni aspetti analoghi. Le decisioni di Putin non sono realmente sottoposte a un esame parlamentare. Il presidente può decidere da solo. Questo, unito al fatto che a Pechino sanno molto bene che la Russia non potrebbe in alcun modo contrapporsi alla Cina, garantisce stabilità. Anche se per i trasferimenti di tecnologia e per il commercio l’Europa è fondamentale, il futuro è con la Russia".

Intanto, in Russia ormai circolano quasi esclusivamente auto cinesi. Anche se molti russi sono perplessi da questa cooperazione” che rischia di diventare una specie di vassallaggio. Ma i cinesi, cosa pensano dei russi?

"Dal mio monitoraggio dei social cinesi risulta che tra la gente c’è fiducia e anche un certo orgoglio per la vicinanza politica, economica e militare alla Russia".

Se Pechino invadesse Taiwan, avrebbe la Russia a suo fianco?

"Mosca non interverrebbe al fianco della Cina. Anche nel caso di un blocco navale, non collaborerebbe. Resterebbe fedele al principio di un’“unica Cina”, sposato da decenni. Putin direbbe che sono affari interni di Pechino".

Ma che se ne fa la Cina della Russia? È infinitamente più potente, in tutti i sensi. E la sua potenza è il commercio. Non converrebbe a Xi evitare amicizie sovversive”, puntando sulla stabilità globale? Non farebbe bene a concentrarsi su come evitare le guerre commerciali e spegnere i focolai di quelle vere e proprie?

"La Cina è grande e potente ma anche molto sola, nell’arena internazionale. Solo la Russia sostiene politicamente le posizioni cinesi. Le idee su come deve essere il mondo a Pechino e a Mosca stanno diventando sempre più simili".

233 CONDIVISIONI
4710 contenuti su questa storia
autopromo immagine
Più che un giornale
Il media che racconta il tempo in cui viviamo con occhi moderni
api url views