Paolo Bosusco è stato liberato, incubo finito per l’italiano rapito in India

Dopo 28 giorni di prigionia Paolo Bosusco è stato liberato dai ribelli maoisti. L'incubo per gli italiani rapiti in India è dunque terminato, dopo il rilascio lo scorso 28 marzo di Claudio Colangelo, l'altro connazionale preso in ostaggio dai guerriglieri mentre accompagnava Bosusco nella foresta di Soroda per un trekking. Prima della conferma da parte dell'ambasciatore italiano a Nuova Delhi, Giacomo Sanfelice, la notizia era stata data dall'emittente indiana Ndtv. Le prime parole del 54enne, guida turistica piemontese, ai microfoni del TG1 sono quelle di un uomo libero: «Sto bene, saluto tutti quelli che mi vogliono bene: non preoccupatevi, sapete che sono forte». Bosusco ora è già nella Guest House di Bhubaneswar, la capitale dell'Orissa, terra in cui risiede da oltre 20 anni. In questo momento è a colloquio con l'ambasciatore e il console italiano. E' visibilmente dimagrito, ma afferma di non avercela coi maoisti. Anzi parla scherzosamente di una «vacanza pagata» nella foresta. Tuttavia in questo periodo ha dovuto affrontare due attacchi di malaria. Ma ora «è tutto finito».
Il rilascio di Bosusco era stato già annunciato ieri dal leader dei ribelli Sabayasachi Panda che in un audio messaggio aveva parlato di un "processo democratico" firmato al governo dell'Orissa che prometteva un miglioramento delle condizioni delle comunità tribali. Ma il tira e molla si è concluso solo 24 ore dopo, proprio alla scadenza dell'ultimatum per il rilascio di Bosusco, con la liberazione di 27 membri del gruppo maoista. Tra questi, anche Sushashree Panda, moglie dello stesso leader maoista.
«E' la notizia che aspettavamo» è il commento a freddo del titolare della Farnesina, Claudio Terzi, che sottolinea come si sia «sempre lavorato per l'incolumità» dell'italiano rapito in Orissa.Il Ministro degli Esteri ringrazia tutte le autorità dell'India che hanno portato alla buona riuscita dell'operazione. Ma «Ora -prosegue- il nostro lavoro continua con la stessa determinazione per assicurare la liberazione di coloro che sono ancora ostaggio di rapitori in altri paesi». Il riferimento è innanzitutto ai due marò tenuti in prigione in India.
Nessun riscatto per la liberazione di Bosusco. Lo sottolinea il sottosegretario agli Esteri Staffan De Mistura, ospite di 24 Mattino di Radio 24: «Quando lei tratta con guerriglieri maoisti non si parla di denaro – ha detto De Mistura – . Ci sono state altre richieste fatte alle autorità dell'Orissa e loro hanno discusso in maniera efficace. I pirati somali per esempio chiedono denaro, e da parte nostra c'è la decisione di non pagare». Il sottosegretario poi bacchetta indirettamente Bosusco e Colangelo, colpevoli di essersi inoltrati in una zona dell'Orissa sconsigliata dalla Farnesina ,«in quella zona non ci si va, questo veniva raccomandato» afferma De Mistura, che in ogni caso precisa come Bosusco non fosse uno sprovveduto: «sembra essere molto esperto della zona e sembra conoscere anche la lingua, ma la nostra raccomandazione ufficiale e ufficiosa era di non andarci».