Nuovo attacco alla Global Sumud Flotilla: presunto drone colpisce nave britannica al largo di Tunisi

Un nuovo attacco – presumibilmente con un drone – ha colpito la Global Sumud Flotilla per la seconda volta in 48 ore. L'imbarcazione Alma, che batte bandiera britannica, è stata presa di mira la scorsa notte nelle acque tunisine al largo di Sidi Bou Said, nella periferia nord di Tunisi, provocando un incendio sul ponte superiore poi domato. Nessun ferito tra passeggeri ed equipaggio.
L'episodio è stato confermato anche da Francesca Albanese, relatrice speciale delle Nazioni Unite per i diritti umani nella Palestina occupata: la diplomatica italiana ha condiviso un post che descrive nei dettagli il secondo raid alla flottilla: "Le prove video suggeriscono che un drone, privo di luce e quindi non visibile, abbia sganciato un dispositivo che ha incendiato il ponte della barca Alma", ha detto Albanese. "Fonti esperte suggeriscono che si trattasse di una granata incendiaria avvolta in materiali plastici immersi nel carburante, che avrebbe potuto incendiarsi prima di atterrare sulla nave", ha aggiunto.
"Questi ripetuti attacchi si verificano nel contesto dell'intensificarsi dell'aggressione israeliana contro i palestinesi a Gaza e costituiscono un tentativo orchestrato di distrarre e far deragliare la nostra missione", denuncia la Global Sumud Flotilla. Saif Abukeshek, membro del comitato direttivo della GSF, punta il dito contro Israele, il quale "continua a violare il diritto internazionale e a terrorizzarci. Navigheremo per rompere il blocco su Gaza, qualunque cosa facciano". L'esercito israeliano non ha risposto alle richieste di commento di Reuters, così come la Guardia Costiera tunisina.
Ieri la GSF aveva già già subito un attacco drone contro l'imbarcazione principale della flotta, la Family, anche se la Guardia Nazionale tunisina aveva parlato di un semplice rogo a bordo provocato forse da una sigaretta. Una versione decisamente poco credibile: i filmati pubblicati dalla GSF mostrano infatti chiaramente un oggetto che cade dall'alto e provoca un incendio, con audio compatibile con il rumore di un drone.
Già negli anni passati Israele aveva attaccato e gravemente danneggiato navi umanitarie dirette a Gaza: lo scorso maggio, la nave The Conscience, in servizio con la Freedom Flotilla Coalition (FFC), è stata colpita da due droni, che hanno incendiato il motore e provocato un foro nello scafo. Al momento dell'attacco, la nave era ancorata in acque internazionali vicino a Malta. Nel 2010, un commando israeliano attaccò la nave della flottiglia Mavi Marmara in acque internazionali. L'assalto causò la morte di 10 attivisti e il ferimento di decine di persone, scatenando l'indignazione globale. La nave, di proprietà e gestita da una ONG turca, trasportava aiuti umanitari e oltre 600 passeggeri.