video suggerito
video suggerito

Non vuole fare sesso col marito, tribunale la condanna al ‘dovere coniugale’ e lei si appella alla Corte UE

Il tribunale di Strasburgo dovrà pronunciarsi sulla possibile violazione commessa dalla giustizia francese. La questione era stata sollevata da una donna sanzionata dalla Corte d’Appello di Versailles perché rifiutava rapporti col marito. Ma “il matrimonio non è e non deve essere una servitù sessuale”.
A cura di Biagio Chiariello
922 CONDIVISIONI
Immagine

"Il matrimonio non è e non deve essere una servitù sessuale". Con questa motivazione una donna ha presentato un ricorso contro la Francia davanti alla Corte europea per i diritti umani per "ingerenza nella vita privata" e "violazione dell'integrità fisica", dopo che la giustizia francese le ha "imposto" il "dovere coniugale". A comunicarlo sono state due associazioni due associazioni che la assistono e la sostengono nella sua battaglia legale e civile.

Due anni fa la Corte d'Appello di Versailles aveva sanzionato la donna che si rifiutava di fare sesso col marito: i giudici avevano pronunciato una sentenza di divorzio per colpa a carico esclusivo della donna ritenendo che i fatti, "confermati dall'ammissione della moglie, costituiscono una violazione grave e ripetuta dei doveri e obblighi del matrimonio, che rendono intollerabile continuare la vita in comune". La decisione della corte d'Appello è stata poi confermata in Cassazione.

Le due associazioni che assistono la donna, la ‘Fondazione delle donne' e il ‘Collettivo femminista contro lo stupro', accusano la giustizia francese di "continuare ad imporre il dovere coniugale", "negando così il diritto delle donne di essere consenzienti o meno nei rapporto sessuali".

La questione è grave: nel 47% delle 95 mila violenze sessuali o tentate violenze sessuali all’anno in Francia, l’aggressore è il congiunto o l’ex congiunto della vittima. Ci sono voluti anni di lotta per farla finita con la zona senza legge che è stata a lungo il letto coniugale. Il matrimonio non è e non deve essere una servitù sessuale".

Sulla questione è intervenuto anche l'avvocato Delphine Zoughebi, che con la collega Lilia Mhissen è artefice del ricorso della donna a Strasburgo. "Dal 1990 la giustizia penale ha abolito la nozione di ‘dovere coniugale' e ha riconosciuto che il matrimonio non esclude la possibilità di condanna di un marito per lo stupro della moglie", ha detto a Mediapart.

922 CONDIVISIONI
autopromo immagine
Più che un giornale
Il media che racconta il tempo in cui viviamo con occhi moderni
api url views