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Nicolas Sarkozy entra in carcere oggi: è condannato per il caso dei finanziamenti libici

Per la prima volta un ex presidente francese viene incarcerato. Nicolas Sarkozy, condannato a cinque anni per finanziamenti illeciti, affronta per la prima volta il carcere della Santé tra sostegno familiare e battaglie legali.
A cura di Francesca Moriero
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Oggi, per la prima volta nella storia della Quinta Repubblica francese, un ex presidente della Repubblica è stato incarcerato. Nicolas Sarkozy, al centro di un lungo e controverso iter giudiziario, ha lasciato la sua abitazione nel 16º arrondissement di Parigi per essere condotto al penitenziario della Santé, dove sconterà una condanna a cinque anni di reclusione – di cui tre in via di sospensione – per il caso dei presunti finanziamenti illeciti ricevuti dalla Libia di Gheddafi durante la sua campagna elettorale del 2007. Mano nella mano con la moglie Carla Bruni, Sarkozy ha attraversato una folla composta da parenti, amici e sostenitori che, radunatisi sotto la sua abitazione, hanno scandito il suo nome e intonato la Marsigliese, manifestando solidarietà e affetto.

Nel frattempo sul suo profilo X (ex Twitter), mentre si dirigeva verso la detenzione, Sarkozy scriveva così: "Questa mattina non mettono in carcere un ex presidente della Repubblica, ma un innocente", promettendo di continuare a denunciare "questo scandalo giudiziario" e il "calvario che lo accompagna da oltre dieci anni" e affermando di non avere dubbi che "la verità trionferà", anche se "il prezzo da pagare sarà stato enorme".

Prima di salire sull’auto che lo ha condotto al carcere, l'ex capo dello Stato ha poi salutato uno per uno i presenti.

Il regime di detenzione e le condizioni di isolamento

All'interno del carcere della Santé, Sarkozy sarà assegnato a una cella di isolamento di circa 9-11 metri quadrati, con una finestra sigillata e dotata di comfort minimi: per motivi di sicurezza, sarà tenuto separato dagli altri detenuti, molti dei quali con profili criminali ben diversi dal suo. Gli sarà concessa poi un'ora di passeggiata quotidiana, ma da solo e sotto stretta sorveglianza, con tre guardie che ne controlleranno entrata e uscita. In cella potrà disporre di una piccola televisione, una radio e di alcuni libri – tra cui il "Conte di Montecristo" in due volumi e la biografia di Gesù di Jean-Christian Petitfils – oltre a fotografie dei suoi cari; come riferito dagli avvocati, potrà poi acquistare cibo da un catalogo dedicato. Per quanto riguarda i propri oggetti personali, potrà portarne con sé alcuni, di uso quotidiano, con restrizioni precise. Avrà inoltre a disposizione un fornello per cucinare il cibo che potrà acquistare sempre dal catalogo del carcere.

La battaglia legale e la speranza della libertà condizionata

Subito dopo l’ingresso in carcere, i legali di Sarkozy hanno depositato una richiesta di libertà condizionata: la Corte d’appello ha ora un termine di due mesi per pronunciarsi, anche se a Parigi la media dei tempi per tali decisioni è generalmente di circa un mese. Gli avvocati, Jean-Michel Darrois e Christophe Ingrain, hanno sottolineato che non sussistono rischi di fuga, distruzione di prove o pressione sui testimoni, ribadendo la convinzione dell’innocenza del loro assistito e denunciando quella che definiscono una "vendetta giudiziaria".

Il fratello Guillaume ha dichiarato a BFMTV di essere "molto fiero" del fratello, che affronta la detenzione "a testa alta". La figlia di Sarkozy, attraverso un messaggio pubblicato da Carla Bruni, rimasta al fianco del marito fino all’ultimo momento prima dell’ingresso in carcere, ha espresso il dolore per "la vergogna" rappresentata da questa incarcerazione, definendo il padre "un uomo innocente" costretto a condividere il carcere con pericolosi criminali.

Il processo di appello, previsto per marzo 2026, sarà l’ultimo capitolo giudiziario di questa complessa storia che ha già diviso l’opinione pubblica tra sostenitori di Sarkozy, convinti della sua innocenza, e chi invece ritiene che la condanna sia giusta e necessaria per il corretto funzionamento dello Stato di diritto.

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