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Covid 19

Nel mondo superati i 20 milioni casi di Coronavirus: un quarto dei contagi negli Stati Uniti

Il numero di contagi da Coronavirus nel mondo ha superato la soglia dei 20 milioni. A fornire i dati aggiornati della pandemia è la Johns Hopkins University. Secondo il conteggio dell’università americana, i casi di Covid-10 nel mondo sono 20.126.452, le persone che hanno perso la vita a causa del virus 737.285.
A cura di Susanna Picone
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Il numero di contagi da Coronavirus nel mondo ha superato la soglia dei 20 milioni secondo i dati forniti dalla università americana Johns Hopkins University. Nel momento in cui scriviamo, secondo il conteggio dell'università, i casi di Covid-10 nel mondo sono 20.126.452, le persone che hanno perso la vita a causa del virus 737.285. Finora le persone guarite sono 12.380.410. Gli Usa restano il Paese più colpito dalla pandemia: un quarto dei contagi a livello globale si registra negli Stati Uniti, con 5.098.452 positivi e 163.533 morti, seguito dal Brasile, che conta in questo momento 3.057.470 di casi di Coronavirus e 101.752 vittime. Al terzo posto di questa triste classifica l'India, con 2.268.675 positivi e 45.257 vittime di Coronavirus. "Questa settimana arriveremo a 20 milioni di casi di coronavirus e 750.000 morti. Dietro questi numeri c'è un grandissimo dolore e una grandissima sofferenza. Ma c'è anche la speranza di ribaltare la situazione. Non è mai troppo tardi", aveva detto in una delle consuete conferenze stampa il direttore generale dell'Oms Tedros Adhanom Ghebreyesus.

I numeri della pandemia in Cina

La Cina, il Paese in cui sono stati accertati i primi casi di Coronavirus ormai mesi fa, ha registrato ieri 44 nuovi casi, un dato che porta il totale dei contagi dall'inizio della pandemia a quota 84.712. Lo ha reso noto la Commissione sanitaria nazionale, secondo quanto riporta la Cnn. Tredici dei casi segnalati sono stati trasmessi a livello locale, mentre i rimanenti sono stati importati dall'estero. Tutti i casi locali sono stati registrati nella regione occidentale di Xinjiang.

La pandemia di Coronavirus in Europa

Anche l'Europa tiene la guardia alta a causa di nuovi focolai in molti Paesi. "La seconda ondata in Europa era inevitabile. Dopo potrebbe essercene un'altra e un'altra ancora. Questo virus non è stagionale ma ha dimostrato che se si allenta la pressione ritorna", ha detto – parlando appunto della situazione nel Vecchio Continente – il capo per le emergenze dell'Oms, Mark Ryan, sottolineando che adesso la differenza la fa "la risposta a queste fiammate" del Coronavirus. Dopo i picchi raggiunti a marzo e aprile, nel mese di maggio l'Europa aveva tirato un sospiro di sollievo, con i casi che erano tornati a scendere sotto una soglia gestibile. Nelle ultime settimane però in diversi Paesi europei – dalla Spagna al Regno Unito, dalla Francia alla Romania – i casi di contagio sono tornati ad aumentare.

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