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Guerra in Ucraina

Navalny organizza manifestazioni per la pace in Russia dal carcere: “Putin è pazzo e va fermato”

Navalny torna a parlare dal carcere dov’è rinchiuso e lancia manifestazioni in Russia e nel mondo contro Putin e la guerra in Ucraina: “Il nostro zar è pazzo e va fermato”.
A cura di Tommaso Coluzzi
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Aleksei Navalny torna a parlare dal carcere dov'è stato rinchiuso in Russia, per lanciare un messaggio al Cremlino e a chi protesta in queste ore contro la guerra in Ucraina. Il dissidente e blogger russo – avvelenato, perseguitato e infine incarcerato da Putin – chiede a tutti di manifestare ogni giorno alla stessa ora per la pace. Da pochi minuti, infatti, è comparso un lungo messaggio sui suoi social: "Noi, la Russia, vogliamo essere una nazione di pace. Ma ahimè, in pochi ci chiamerebbero così ora". Ma almeno "non diventiamo una Nazione di persone spaventate e reticenti – continua – Vigliacchi che fingono di non accorgersi della guerra di aggressione scatenata dal nostro zar, evidentemente pazzo, contro l'Ucraina".

Navalny annuncia: "Non posso, non voglio e non resterò in silenzio a guardare mentre delle sciocchezze pseudo-storiche sugli eventi di cento anni fa diventano una scusa per i russi per uccidere gli ucraini, e per questi ultimi, difendendosi, per uccidere i russi – annuncia il dissidente – Siamo negli anni '20 del ventunesimo secolo e guardiamo il telegiornale con la gente che brucia nei carri armati e nelle case bombardate. Guardiamo alla Tv le minacce reali di una guerra nucleare".

"Vengo dall'Urss, sono nato lì – ricorda Navalny – E il motto da quando sono bambino è ‘lotta per la pace'. Ora esorto tutti a scendere in strada e a lottare per la pace". Poi se la prende con Putin: "Non rappresenta la Russia, se c'è qualcuno in questo momento di cui essere orgogliosi sono quelle 6.835 persone che sono state arrestate perché sono scese in strada con cartelli che dicevano no alla guerra".

L'oppositore politico di Putin, infine, lancia un messaggio chiaro a tutti i suoi seguaci e a chi vuole la pace in Russia: "Dicono che non si può organizzare una manifestazione, altrimenti c'è il rischio di essere arrestati. Sono già in prigione, quindi penso che mi sia permesso – ironizza – Non possiamo aspettare un giorno di più. Ovunque voi siate, in Russia, in Bielorussia o dall'altra parte del pianeta, andate nella piazza principale della vostra città ogni giorno feriale alle 19 e alle 14 nei giorni festivi o nel fine settimana".

E aggiunge: "Se potete fare un corteo, fatelo nel fine settimana. Dobbiamo, stringendo i denti e vincendo la nostra paura, uscire allo scoperto e chiedere la fine della guerra". Ogni persona che è stata arrestata "deve essere sostituita da due persone in piazza".

"Se dobbiamo riempire le prigioni e le auto della polizia per fermare la guerra lo faremo – conclude – Tutto ha un prezzo, e ora, nella primavera del 2022, dobbiamo pagare quel prezzo. Combattiamo contro la guerra".

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