Musk nega di aver assunto droghe. E Trump ritira nomina al capo della Nasa amico del patron di Tesla

"Per essere chiari, non prendo droghe! Il New York Times ha mentito spudoratamente".Elon Musk sul suo social X nega tutto e smentisce le ricostruzioni riportate dal quotidiano, secondo cui il patron di Tesla avrebbe fatto largo uso di ketamina e altre droghe lo scorso anno durante la campagna elettorale del 2024. "Ho provato la ketamina ‘su prescrizione' qualche anno fa e l'ho detto su X, quindi questa non è una novità. Aiuta a uscire dai buchi neri della mente, ma da allora non l'ho più presa", ha aggiunto.
Ieri però, alla cerimonia di congedo nello studio Ovale dal suo ruolo di capo del Doge, Musk aveva rifiutato di rispondere ad una domanda sulle rivelazioni del Nyt, limitandosi a ricordare che era lo stesso giornale della ‘bufala' del Russiagate.
Secondo il New York Times, Musk avrebbe fatto infatti uso massiccio di droghe psichedeliche proprio durante il periodo della campagna elettorale presidenziale di Donald Trump.
La Casa Bianca intanto ha ritirato la nomina di Jared Isaacman, miliardario del tech e grande amico di Elon Musk, a capo della Nasa. Donald Trump ha annunciato con un post la decisione poche ore dopo che la mossa era stata anticipata da media americani: "Dopo un'attenta revisione delle precedenti associazioni, io ritiro la nomina di Jared Isaacman alla guida della Nasa", ha scritto il presidente su Truth Social, aggiungendo che presto annuncerà un altro candidato "allineato con la missione di mettere l'America al primo posto nello Spazio".
Il miliardario, e astronauta 42enne, che condivide la passione per lo Spazio con Musk che l'aveva voluto personalmente per guidare la Nasa, avrebbe dovuto affrontare il voto di conferma al Senato, dopo le audizioni di ratifica in cui i democratici avevano insistito particolarmente sul ruolo svolto dal fondatore di Space X nella nomina del futuro capo della Nasa. La decisione di Trump di ritirare la nomina di Isaacman è stata annunciata all'indomani della fine ufficiale dell'incarico di Musk alla Casa Bianca come "dipendente governativo speciale".
La nomina di Isaacman aveva suscitato dubbi tra i democratici, ricorda la Cnn, preoccupati che potesse servire soprattutto gli interessi di Musk e la sua ambizione di approdare su Marte. La rimozione del miliardario potrebbe essere legata anche al sostegno dato in passato ai democratici, tra i quali Mark Kelly, l'ex astronauta diventato senatore dell'Arizona. Secondo le fonti del giornale newyorkese, il presidente si è detto sorpreso del fatto che non gli fossero state comunicate in precedenza quelle che nel post definisce "le passate associazioni" del candidato a guidare l'agenzia spaziale Usa.
Durante l'audizione di conferma davanti alla commissione Commercio, Scienza e Trasporti del Senato, ad aprile, Isaacman aveva detto di essere "relativamente apolitico", in linea con la necessaria terzietà della Nasa. Ma dai registri di OpenSecrets, che traccia le donazioni in politica, sono usciti contributi ai democratici nella campagna del 2024, anche se Isaacman aveva fatto donazioni ai repubblicani negli anni precedenti. È "essenziale che il prossimo leader della Nasa sia in totale sintonia con l'agenda ‘America First' del presidente Trump", ha spiegato ieri la Casa Bianca. Ed evidentemente dopo l'uscita di scena di Musk, Isaacman non è più considerato tale.