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Guerra in Ucraina

“Mosca ritiri subito le sue truppe dall’Ucraina”: le condizioni per la pace secondo i leader del G7

I leader del G7, riuniti a Hiroshima, in Giappone, hanno condannato ancora una volta l’aggressione della Russia all’Ucraina e la retorica atomica di Mosca: “Una pace giusta non può essere realizzata senza il ritiro completo e incondizionato di truppe e attrezzature militari russe”.
A cura di Ida Artiaco
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La Russia ponga fine "alla sua aggressione in corso e ritiri immediatamente, completamente e incondizionatamente le sue truppe e il suo equipaggiamento militare dall'intero territorio dell'Ucraina". È questa l'esortazione a Mosca arrivata dai leader del G7 riuniti oggi a Hiroshima, in Giappone, come condizione principale per raggiungere la pace.

In una nota congiunta firmata dai sette, tra cui compare anche la premier italiana Giorgia Meloni, si sottolinea che l'aggressione della Russia contro l'Ucraina "costituisce una violazione del diritto internazionale, in particolare della Carta dell'Onu". Mentre, "una pace giusta non può essere realizzata senza il ritiro completo e incondizionato di truppe e attrezzature militari russe".

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Dai leader dei Sette è arrivata anche la condanna "per la retorica nucleare irresponsabile della Russia. Le minacce di uso di armi nucleari, per non parlare del loro utilizzo, sono inammissibili". Come ha spiegato il ministero degli Esteri giapponese, durante la visita i leader "hanno approfondito la loro comprensione della realtà dei bombardamenti atomici e hanno unito i loro cuori nel consolare le anime delle vite perdute", dopo essersi recati al Memoriale della Bomba atomica a Hiroshima, in ricordo delle 550mila persone morte per la bomba atomica lanciata dagli americani.

Il G7 ha anche concordato nuove sanzioni per "fiaccare la macchina da guerra della Russia". Al fine di ridurre le entrate della Russia, è finito nel mirino l'export di diamanti: a tale scopo, "continueremo a lavorare a stretto contatto per limitare il commercio e l'uso di diamanti estratti, lavorati o prodotti in Russia, impegnandoci con partner chiave al fine di garantire l'efficacia dell'attuazione di misure restrittive coordinate, anche attraverso tecnologie di tracciamento".

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Dai Grandi Sette è arrivato anche il sostegno "agli sforzi dell'Agenzia internazionale per l'energia atomica (Aiea) per rafforzare la sicurezza nucleare e l'applicazione di salvaguardie al materiale e agli impianti nucleari in Ucraina, in particolare per quanto riguarda l'impianto di Zaporizhzhia", si legge sempre nella nota congiunta.

"Esprimiamo la nostra più grave preoccupazione per il sequestro e la militarizzazione irresponsabile da parte della Russia della centrale nucleare di Zaporizhzhia – si legge ancora nel documento -. Riaffermiamo il sostegno ai ‘Sette pilastri indispensabili della sicurezza nucleare e della sicurezza nucleare' del direttore generale dell'Aiea e sottolineiamo l'importanza di garantire e promuovere la sicurezza e la protezione degli impianti nucleari in qualsiasi circostanza". Inoltre, "continueremo i nostri sforzi per garantire che la Russia paghi per la ricostruzione a lungo termine dell'Ucraina".

Oggi anche il presidente ucraino Volodymyr Zelensky parteciperà al vertice del G7 in Giappone ma in videocollegamento, mentre domenica sarà in presenza, secondo quanto ha fatto sapere l'Associated Press sul proprio sito.

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