Morto Wesolowski, l’ex arcivescovo sotto processo per pedofilia: disposta autopsia
E' morto l'ex arcivescovo polacco Jozef Wesolowski. Già ridotto allo stato laicale dalle autorità della Santa Sede, era sotto processo per atti di pedofilia e possesso di materiale pedopornografico, reati che sarebbero stati commessi durante il suo mandato a Santo Domingo. L’ex presule è stato trovato senza vita – questa mattina intorno alle 5 davanti alla televisione accesa – da un francescano del collegio dei Penitenzieri. L'ex nunzio viveva lì, gli era stato proibito di lasciare le mura vaticane in attesa del processo. La notizia, data dall’Ansa, è stata confermata subito dopo dalla Sala Stampa della Santa Sede. “Alle prime ore di questa mattina – si legge nel comunicato ufficiale – è stato trovato defunto nella sua abitazione in Vaticano S.E. Mons. Jozef Wesolowski, già nunzio apostolico. È subito intervenuta l’autorità vaticana per i primi accertamenti, i quali indicano che la morte è dovuta a cause naturali. Il Promotore di giustizia ha ordinato un’autopsia, che sarà effettuata oggi stesso e i cui risultati saranno comunicati appena possibile. Il Santo Padre è stato doverosamente informato di tutto”.
Wesolowski era agli arresti domiciliari da circa un anno nel palazzo del Tribunale in piazza Santa Marta, dove hanno sede la Gendarmeria e il Collegio dei Penitenzieri, nei pressi della residenza di papa Francesco. Doveva rispondere di cinque accuse: detenzione di materiale pedopornografico e abusi sessuali su minori, ricettazione (per aver acquistato o ricevuto il materiale pedopornografico), lesioni gravi (per il perturbamento mentale provocato agli adolescenti) e condotta che offende la religione e la morale cristiana. Aveva già sofferto problemi di salute a luglio quando era stato ricoverato e poi dimesso. E proprio le sue precarie condizioni avevano costretto a posticiare l’inizio del processo a suo carico.