Monti: il mercato unico europeo rischia la disintegrazione

Se non si va avanti e si compie uno sforzo maggiore per arrivare alla piena integrazione dei mercati finanziari europei, il mercato unico dell'Ue rischia di disintegrarsi. Lo ha detto oggi il Premier Mario Monti intervenendo in videoconferenza al seminario in corso al Parlamento europeo per celebrare il ventesimo anniversario della prima direttiva sul mercato unico. "A causa della crisi e degli spread eccessivi tra i bond sovrani, società che hanno la stessa solvibilità possono accedere al credito a tassi molto diversi a seconda della loro collocazione nel mercato unico" ha sottolineato Monti, confermando i passi indietro che si sono fatti in questi anni per armonizzare le regole a livello europeo sulle attività finanziarie. Il mercato unico "è cruciale per far ripartire la crescita", ha proseguito il Presidente del Consiglio per questo ha invitato tutti i Paesi dell'Ue a fare maggiori sforzi affinché si arrivi ad una supervisione bancaria unica, a regole armonizzate per la garanzia sui depositi bancari e alla risoluzione delle crisi bancarie.
Monti ha voluto sottolineare i regressi fatti in questi ultimi anni di crisi economica per quanto riguarda gli scambi di uomini e merci con "un ritorno di riflessi protezionistici verso lavoratori che vengono da altri stati membri o anche verso merci importate da altri Paesi" dell'Ue, ma anche per il settore bancario con "le banche che hanno quasi smesso di prestarsi reciprocamente nel mercato interbancario attraverso le frontiere". Per questo motivo, ha spiegato Monti, bisogna consolidare al più presto le decisioni del Consiglio europeo di giugno sulla stabilizzazione del mercato dei titoli sovrani e sulla ricapitalizzazione diretta delle banche da parte dell'Esm. Per il Premier bisogna andare avanti con il progetto europeo che ha saputo "superare l'eredità di due guerre" come ha confermato il Nobel alla Pace conferito all'UE.