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Migranti, due naufragi al largo della Grecia: 16 donne morte e oltre 80 dispersi

Strage di migranti in mare. Stamattina è affondata un’imbarcazione a largo dell’isola greco di Lesbo. “Le donne erano completamente in preda al panico”, ha detto il portavoce della guardia costiera. L’incidente odierno segue quello avvenuto ieri nei pressi dell’isola di Kythira, nel sud della Grecia.
A cura di Biagio Chiariello
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Almeno 16 donne sono morte oggi, 6 ottobre, in seguito all’affondamento dell’imbarcazione che le trasportava al largo dell’isola greca di Lesbo, nel Mar Egeo centrale. Ma il timore è che vi siano numerosi dispersi. I migranti si trovavano su un gommone che si ritiene trasportasse circa 40 persone è affondato a est dell'isola durante il forte vento, secondo il portavoce della guardia costiera Nikos Kokkalas.

Altre nove donne sono state salvate nell'incidente di Lesbo, ma si ritiene che altre 14 persone siano disperse. "Le donne erano completamente in preda al panico", ha detto Kokkalas alla TV di stato ERT.

Poche ore prima, la guardia costiera è stata allertata riguardo la presenza di una barca a vela in situazione di pericolo nei pressi dell'isola di Kythira, a sud della penisola del Peloponneso. La barca a vela è andata a fondo vicino al porto dell'isola di Diakofti.

Non c’è ancora un bilancio ufficiale di questo naufragio, ma si temono dispersi: alcuni dei sopravvissuti sono arrivati a riva e un'operazione combinata che includeva navi in mare, vigili del fuoco e polizia a terra è riuscita a localizzare 80 persone.

Entrambe le operazioni di salvataggio sono avvenute in condizioni meteorologiche avverse. Nella zona di Kythira, i venti hanno raggiunto la  velocità di102 chilometri (63 miglia) all'ora, ha detto la guardia costiera.

Nel frattempo il ministro per l’Immigrazione greco, Notis Mitarachi, ha lanciato su Twitter un appello alla Turchia affinché intraprenda “azioni immediate per prevenire tutte le partenze irregolari a causa delle condizioni meteorologiche avverse”. Oggi molte vite sono andate perdute nell’Egeo, persone stanno annegando in navi inadatte alla navigazione. L’Ue deve agire”, ha scritto Mitarachi.

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