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Manipolazioni sui prezzi della benzina, compagnie nel mirino dell’Ue

Ispettori anti trust della Commissione Europea stanno indagando su alcune multinazionali del petrolio che avrebbero creato un cartello per tenere alti i prezzi del greggio a discapito dei consumatori.
A cura di Antonio Palma
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Secondo l'Unione europea avrebbero creato una cartello per manipolare i prezzi del petrolio e dei carburanti, per questo gli ispettori anti trust della Commissione Europea martedì si sono presentati a sorpresa negli uffici londinesi delle multinazionali del petrolio, Bp, Shell e Statoil finite sotto inchiesta per manipolazione del mercato. Bruxelles non ha rilasciato informazioni in merito al caso ma sono state le stesse compagnie petrolifere ad ammettere di essere nel mirino dell'Ue e di stare collaborando con gli ispettori che hanno già prelevato documenti e fascicoli dalle sedi centrali per accertare i fatti. L'inchiesta riguarderebbe in particolare il periodo che va dal 2002 fino ad oggi e riguarderebbe oltre a quelle citate anche altre compagnie sparse in Europa anche perché secondo indiscrezioni altre ispezioni ci sono state nelle sedi di grandi aziende petrolifere in Norvegia e in Olanda.

Riferivano cifre distorte alle autorità – La Commissione europea sospetta in pratica l'esistenza di un cartello creato dai leader mondiali dell'oro nero per manipolare il prezzo del greggio e tenerlo artificialmente sempre più alto a discapito dei consumatori e che spiegherebbe, in parte, perché il prezzo della benzina continua a salire. Nel dettaglio secondo Bruxelles le compagnie si sarebbero messi d’accordo riferendo alle autorità europee dei parametri fraudolentemente più alti al fine di manipolare il costo dei prodotti e realizzare profitti più alti.

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