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Maldive, italiano arrestato e poi liberato: accusato di voler raggiungere base Usa

L’uomo è un operatore turistico che aveva organizzato un giro in barca per ricchi turisti.
A cura di A. P.
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Incredibile avventura alle Maldive per sette turisti stranieri in barca, tra i quali l'organizzatore italiano del viaggio, fermati dalle autorità locali con l'accusa di voler raggiungere una base militare Usa inavvicinabile in pieno Oceano Indiano. Peccato però che i sette turisti avevano tutt'altra intenzione visto che in realtà la loro imbarcazione si trovava oltre 750 km più a nord rispetto alla posizione della base militare. I turisti avevano affittato un'imbarcazione con relativo equipaggio con l’idea di raggiungere le isole Chagos, in particolare gli atolli di Salomone e Peros Banhos, che restano 140 miglia (230 km) a nord della base, ma appena 50 miglia dalla costa di partenza sono stati fermati. Secondo le autorità locali infatti si stavano dirigendo verso la base, uno dei luoghi più inaccessibili al mondo, da cui partivano ad esempio i bombardieri diretti in Iraq e Afghanistan.

"È assolutamente ridicolo, non abbiamo fatto nulla di sbagliato. È falso che stessimo andando a Diego Garcia, non ci abbiamo nemmeno pensato" ha spiegato l'italiano Giorgio Rosi Belliere, 73enne milanese da tempo trapiantato nell'arcipelago asiatico come operatore turistico, raccontando che i turisti sono ricchissimi canadesi e americani che ambiscono a girare 880 posti particolari nel mondo. Sta di fatto che dopo esser stata intercettata da un elicottero la nave è stata costretta a tornare indietro e i sette trattenuti per 12 ore prima di essere liberati. Alla fine però contro di loro non è stata formulata alcuna accusa.

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