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Licenziata perché incinta, maestra fa causa alla scuola ma perde in Tribunale: “Non era sposata”

La sentenza della Corte Suprema del New Jersey, in Usa, ha stabilito che il licenziamento è legittimo perché la maestra ha fatto sesso prima del matrimonio e quindi non ha rispettato il codice etico della scuola che è cattolica.
A cura di Antonio Palma
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Immagine di archivio
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Licenziata perché incinta, una maestra di scuola statunitense ha fatto causa all’istituto ma il tribunale le ha dato torto stabilendo che è stato tutto lecito. La decisione della Corte Suprema del New Jersey trova fondamento nelle stesse regole che la scuola si era data e ha stabilito che in effetti la maestra Victoria Crisitello ha violato il codice etico della scuola facendo sesso prima del matrimonio.

L’istituto infatti è il St. Theresa School di Kenilworth, una scuola cattolica che tra le proprie regole interne impone ai dipendenti di osservare i dettami della religione tra cui appunto il non fare sesso fuori dal matrimonio. Essendo rimasta incinta senza sposarsi, la maestra di fatto ha violato il codice etico interno.

La scuola St. Theresa School di Kenilworth
La scuola St. Theresa School di Kenilworth

I fatti oggetto di sentenza risalgono a diversi anni fa quando alla donna, che aveva iniziato come semplice educatrice nella scuola, il preside aveva chiesto di insegnare arte a tempo pieno. A quel punto la donna, che non era sposata, ha rivelato di essere incinta. Crisitello ha affermato che poche settimane dopo le è stato comunicato la violazione del codice etico della scuola e il relativo licenziamento. La maestra quindi ha intentato una causa nell'aprile 2014 contro la St. Theresa School, per presunte violazioni della legge sui diritti civili.

La donna ha sostenuto che il suo licenziamento era un "‘semplice pretesto per la gravidanza e la discriminazione sullo stato civile", secondo la causa. Dopo vari ricorsi, lunedì la Corte Suprema del New Jersey si è pronunciata a favore della scuola. La corte ha ritenuto che le entità religiose possono utilizzare i principi religiosi come eccezioni al diritto del lavoro statale ed era un "fatto incontrovertibile" che la scuola seguisse i principi religiosi della Chiesa cattolica.

La St. Theresa School ha sostenuto che la gravidanza di Crisitello violava i termini del suo contratto di lavoro, che richiedeva "ai dipendenti di aderire agli insegnamenti della Chiesa cattolica e di astenersi dal sesso prematrimoniale", come affermano i documenti del tribunale. La maestra al momento della sua assunzione iniziale infatti aveva firmato un modulo in cui affermava di volersi conformare al codice di condotta della scuola.

"Siamo delusi dalla decisione ma siamo grati che la sua portata sia ristretta e non influirà sulle importanti protezioni che la legge contro la discriminazione prevede per la stragrande maggioranza degli abitanti del New Jersey", ha dichiarato un portavoce dell'Ufficio del procuratore generale. Delusione anche da parte dei legali della donna mentre soddisfazione e stata espressa dai rappresentanti della scuola che hanno dichiarato: “Siamo lieti che la Corte Suprema abbia sostenuto i diritti dei datori di lavoro religiosi di agire in conformità con i loro principi religiosi”.

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