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Covid 19

La variante Omicron corre veloce: “Previsti tre miliardi di contagi nel mondo nei prossimi 3 mesi”

Secondo un modello elaborato dall’Institute for Health Metrics and Evaluation dell’Università di Washington, nei prossimi tre mesi sono previsti 3 miliardi di contagi da variante Omicron in tutto il mondo, con un picco entro metà gennaio: ecco perché.
A cura di Ida Artiaco
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La variante Omicron corre veloce in tutto il mondo, al punto che entro i prossimi tre mesi sono previsti ben tre miliardi di infezioni a livello globale. È quanto emerge da un modello elaborato dall'Institute for Health Metrics and Evaluation dell'Università di Washington, tenendo conte delle caratteristiche della variante che è stata individuata per la prima volta lo scorso novembre in Sudafrica. Rispetto alla variante Delta, i ricercatori IHME ritengono che ci saranno complessivamente meno ricoveri e decessi dovuti a Omicron. Tuttavia, con così tante persone infette in poco tempo gli ospedali potrebbero ancora una volta essere sopraffatti.

I ricercatori hanno affermato che il tasso di ospedalizzazione della variante Omicron è compreso tra il 4 e il 10% di quello di Delta e che il tasso di mortalità è compreso tra l'1 e il 3%. Numeri che rassicurano nonostante la nuova variante sia molto più contagiosa delle precedenti. Si aspettano anche di vedere il picco di trasmissione intorno a metà gennaio con oltre 35 milioni di infezioni globali al giorno. In termini numerici, per far comprendere il fenomeno, gli stessi ricercatori ricordano che durante il picco dell'ondata da variante Delta ad aprile scorso si contavano 12,5-13 milioni di infezioni al giorno, quindi si tratterebbe del triplo dei contagi che abbiamo visto finora.

Due le caratteristiche di Omicron che vengono evidenziate per sottolinearne la maggiore contagiosità. Secondo i ricercatori di Washington il 40-60% delle persone che sono già state infettate in precedenza da un'altra variante come Delta, saranno ancora suscettibili di essere contagiate anche da Omicron. Inoltre pare che la percentuale di infezioni asintomatiche sia molto più alta. Esistono numerose fonti che portano ad affermare che "è probabile che siamo passati da circa il 40% delle infezioni asintomatiche a oltre il 90% e forse anche fino al 95% asintomatico".

Secondo Christopher Murray, direttore di IHME, "sulla base dell'attuale diffusione e del fatto che Omicron è già arrivata in molti paesi, ci aspettiamo che sarà la variante dominante nella maggior parte del mondo entro gennaio, e la nostra valutazione preliminare del potenziale di trasmissione suggerisce che avremo una grande ondata epidemica globale da Omicron che si svilupperà a un ritmo molto più veloce delle precedenti". Ovviamente, le cose saranno diverse da Paese a Paese, in base soprattutto ai livelli di vaccinazione, ma "assisteremo ugualmente a un'impennata delle infezioni davvero enorme".

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