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La Spagna aumenterà ancora il salario minimo per combattere l’inflazione e tutelare i più poveri

Per contrastare l’inflazione, che erode il potere d’acquisto dei cittadini e pesa specialmente sui più poveri, il governo spagnolo alzerà ancora il salario minimo.
A cura di Annalisa Girardi
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La Spagna alzerà ancora il salario minimo. Lo ha annunciato il governo presieduto dal socialista Pedro Sanchez, spiegando di aver accordato con i sindacati un aumento dell'8% per quest'anno in modo da arrivare ai 1.080 euro lordi. Una misura presa per contrastare gli effetti dell'inflazione, che hanno colpito il potere d'acquisto dei cittadini spagnoli, rendendo soprattutto le fasce più povere ancora più vulnerabili.

"Approveremo un nuovo aumento del salario minimo dell'8% per arrivare a 1.080 euro lordi al mese per 14 mesi, dato che nel Paese lo stipendio viene tradizionalmente pagato per 14 mesi", ha detto il primo ministro spagnolo, intervenendo in parlamento e sottolineando che con il provvedimento il governo si sta impegnando a rispettare l'impegno preso con le parti sociali, cioè appunto quello di aumentare il minimo salariale.

Ai negoziati non hanno partecipato le associazioni degli imprenditori, ma il governo spagnolo ha deciso di procedere comunque. Dell'aumento potranno beneficiare circa due milioni di lavoratori, che al momento non arrivano a guadagnare mille euro lordi al mese.

Il governo aveva già aumentato le pensioni minime dell'8,5%. Ma non solo, aveva alzato anche gli stipendi dei dipendenti pubblici. Nonostante queste misure, tuttavia, l'inflazione continua a colpire i ceti più vulnerabili. E l'esecutivo ha deciso di intervenire nuovamente. Sanchez ha anche ricordato come la Spagna sia il Paese Ocse dove il salario minimo è stato aumentato maggiormente dal 2018, anno del suo insediamento. In quel momento, va rimarcato, era tra i più bassi d'Europa.

I sindacati chiedevano un aumento ancora più cospicuo, per arrivare a circa 1.100 euro lordi al mese. Hanno comunque accolto con soddisfazione l'annuncio del governo: "L'aumento riguarda circa due milioni e mezzo di lavoratori, in particolare le donne, i giovani, le persone contratti a tempo determinato o quelle che lavorano nel settore agricolo o dei servizi", ha scritto sui social la Commissione dei Lavoratori, uno dei principali sindacati nel Paese.

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