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Covid 19

La Nuova Zelanda apre ancora: l’11 maggio si decide per la fase 2, si potrà anche viaggiare

La Nuova Zelanda, dopo aver annunciato di aver sconfitto il Coronavirus, si avvia verso la fase 2, la terza dall’inizio dell’emergenza, prevedendo un ulteriore allentamento delle misure restrittive: riapriranno bar e ristoranti, riprenderanno gli sport agonistici, senza tifosi sugli spalti, e si potrà viaggiare entro i confini nazionali. Ma la premier Jacinda Ardern mette in guardia: “La guerra contro il virus non è ancora finita. Usiamo cautela”.
A cura di Ida Artiaco
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La Nuova Zelanda è stato il primo Paese al mondo ad aver annunciato di aver superato l'emergenza Coronavirus in tempi record. Dopo un rigido lockdown durato più di quattro settimane, la curva dei contagi è stata letteralmente schiacciata, come hanno affermato vari esperti a livello mondiale, ed ora per i cinque milioni di abitanti dello stato-isola bagnato dall'Oceano Pacifico è arrivato il momento di tornare pian piano alla normalità. A partire da lunedì 11 maggio, infatti, il governo deciderà se allentare ulteriormente le misure restrittive di contenimento della pandemia, quando si entrerà nella fase 2 dell'emergenza. Le nuove norme potrebbero entrare in vigore già due giorni dopo, intorno alla giornata di mercoledì. "Ogni volta che si supera un livello – ha però messo in guardia la premier Jacinda Ardern – significa che abbiamo vinto una battaglia, ma non la guerra, che non è ancora finita. Ci avviamo verso una fase in cui favoriremo il ritorno al lavoro di quante più persone possibile, ma questo solo grazie alle nostre azioni collettive, che abbiamo messo in pratica durante la fase 4 e la fase 3, per sconfiggere il virus e spazzare la catena della trasmissione del contagio".

Ciò significa, in altre parole, che tra circa una settimana parrucchieri, ristoranti, bar e attività sportive anche a livello agonistico, pur senza i tifosi, potrebbero riprendere regolarmente, così come i parchi pubblici e le librerie. Inoltre, saranno consentiti assembramenti fino a 100 persone, novità, questa, accolta con gioia da tutta la popolazione, e si potrà addirittura tornare a viaggiare, anche se entro i confini nazionali e probabilmente non subito dopo l'inizio della nuova fase. Alla maggior parte dei lavoratori sarà permesso di tornare in ufficio, sebbene la stessa Ardern abbia esortato comunque a prediligere lo smart working laddove sia possibile. Sarà consentita la celebrazione di matrimoni, funerali e altre funzioni religiose. Si continueranno ad osservare ovunque le rigide regole di distanziamento sociale e l'obbligo di indossare mascherine e altri dispositivi di protezione personale negli spazi chiusi.

Alla vigilia dell'ulteriore allentamento delle misure restrittive, le vittime del nuovo Coronavirus in Nuova Zelanda si sono fermate a quota 21, per la maggior parte anziani ospiti di case di riposo e affetti da patologie pregresse, e i contagi non sono stati più di 1500. "Anche se cominceremo a riaprire un maggior numero di attività – ha concluso Adern – abbiamo bisogno che tutti restino vigili nella lotta al Coronavirus. L'11 maggio prenderemo una decisione sul passaggio alla fase 2, assicurandoci di non compromettere tutti i sacrifici che abbiamo realizzato finora. Dobbiamo cercare di trovare il giusto equilibrio tra il rischio che il virus ritorni con una nuova ondata, anche più violenta, e il forte desiderio di rilanciare la nostra economia".

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