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Guerra in Ucraina

La Nato addestra gli ucraini dal 2014: Stoltenberg spiega perché Mosca non è riuscita a prendere Kiev

Il sostegno di alcuni Paesi Nat o a Kiev non è iniziato con l’invasione russa dello scorso febbraio, ma “nel 2014 nel centro di addestramento di Yavoriv dove militari canadesi, britannici e statunitensi hanno addestrato militari ucraini”, lo ha detto oggi il segretario generale della Nato, Jens Stoltenberg.
A cura di Antonio Palma
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"Vladimir Putin sta fallendo nella sua brutale guerra di aggressione all'Ucraina" che si è dimostrata invece in grado di resistere perché aveva truppe meglio preparate anche grazie all'addestramento dei Paesi Nato che andava avanti da anni quando è partita l'invasione russa. Lo ha ammesso oggi il segretario generale della Nato, Jens Stoltenberg, nel suo intervento alla riunione dei ministri degli Esteri dell'Alleanza atlantica a Bucarest.

Confermando che l'Alleanza non ritirerà il suo sostegno all'Ucraina e invitando i partner a impegnarsi in maggiori aiuti per Kiev in vista dell'inverno, Stoltenberg infatti ha spiegato che il sostegno di alcuni Paesi Nato a Kiev non è iniziato con l’invasione russa dello scorso febbraio, ma "nel 2014 nel centro di addestramento di Yavoriv che è stato bombardato” dove "Ho visto militari canadesi, britannici e statunitensi addestrare militari ucraini".

Per questo, secondo il segretario dell'Alleanza atlantica, quando la Russia ha invaso l'Ucraina, "le truppe ucraine erano molto meglio addestrate e  in grado di contrattaccare".

"Un fallimento di Vladimir Putin" secondo Stoltenberg, che per questo "sta rispondendo con attacchi ancora più gravi alle infrastrutture del gas e per privare gli ucraini di elettricità, acqua e riscaldamento" in modo da "usare l'inverno come arma".

“La NATO continuerà a sostenere l'Ucraina finché sarà necessario. Non ci tireremo indietro", ha aggiunto Stoltenberg nel suo discorso a Bucarest, spiegando che "è nell’interesse di sicurezza a lungo termine dell'alleanza"

"Sappiamo che la maggior parte delle guerre finisce al tavolo negoziale, ma quello che succede lì è inestricabilmente legato a quel che avviene sul campo di battaglia. Quindi, per creare le condizioni per una pace duratura che assicuri che l’Ucraina prevalga come Stato indipendente e sovrano, dobbiamo continuare a fornire sostegno militare all’Ucraina”, ha aggiunto Stoltenberg.

Un impegno che però non significa abbandonare gli altri alleati. "Ci incontriamo a Bucarest in un momento critico per la nostra sicurezza è il messaggio di oggi è chiaro: la Nato è qui, la Nato è vigile. La guerra di Putin non ci ha fatto dimenticare altri partner, come Georgia, Moldova e Bosnia-Herzegovina. Che sosterremo, in modo che possano difendersi" ha concluso infatti  il segretario generale della Nato.

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