La moglie di El Chapo aveva sostituto il marito nel traffico di droga

La moglie del narcotrafficante messicano "El Chapo" Joaquín Guzmán aveva sostituto il marito e attraverso di lui controllava il traffico di droga del cartello messicano durante la detenzione in carcere dell’uomo. Emma Coronel è stata condannata da un tribunale americano dopo essersi dichiarata colpevole in un tribunale degli Stati Uniti per il suo ruolo nell'aiutare il marito a gestire il temuto cartello di Sinaloa. Davanti al giudice Rudolph Contreras al tribunale di Washington DC., la donna si è dichiarata colpevole di tre capi d'accusa: di aver partecipato al traffico di droga, di aver riciclare denaro e aver intrattenuto rapporti finanziari con il cartello della droga di Sinaloa.

Il ruolo nell'evasione di El Chapo
Una ammissione di colpa che le costerà la condanna ma anche una riduzione di pena prevista dal patteggiamento. La ex compagna del temuto signore della droga ha anche ammesso di aver aiutato suo marito a fuggire da una prigione messicana nel 2015. Senza mostrare alcuna emozione evidente durante l’udienza in aula e con il viso coperto dalla maschera, l'ex reginetta di bellezza di 31 anni ha affermato di aver compreso le accuse e le ripercussioni della sua dichiarazione di colpevolezza. Per sapere quale sarà la sentenza finale si dovrà attendere il prossimo 15 settembre data fissata dal giudice per la nuova e ultima udienza del processo a suo carico

L'arresto di Emma Coronel
L'ammissione di colpevolezza arriva a due anni dalla condanna di Joaquin Guzman negli Stati Uniti dove ora l'ex re del cartello di Sinola sta ora scontando la sua pena in un carcere del Colorado. Emma Coronel è stata arrestata alla fine dello scorso febbraio all’aeroporto internazionale di Dulles, in Virginia. Contro di lei le accuse di aver trasmesso messaggi per aiutare il traffico di droga gestito dal marito “El Chapo" dal 2012 all'inizio del 2014 e di aver contribuito poi alla fuga del marito dalla prigione di massima sicurezza attraverso un tunnel nel 2015.