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Covid 19

La Francia ha rinunciato a produrre il suo vaccino: “Meno efficace del previsto”

L’Istituto Pasteur, il più importante organismo di ricerca di Francia, ha annunciato di aver interrotto gli studi del proprio vaccino contro il Covid-19 perché “i primi test hanno mostrato che è meno efficace di quanto si sperasse”. SI tratta del secondo centro di ricerca francese ad annunciare il flop dopo il laboratorio Sanofi.
A cura di Ida Artiaco
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La Francia archivia il sogno di sviluppare un proprio vaccino contro il Coronavirus. L'Istituto Pasteur, infatti, il più importante organismo di ricerca nazionale, ha annunciato oggi di aver deciso lo stop alla realizzazione del suo principale progetto di vaccino, in partnership con il gruppo Merck (MSD), poiché i primi test hanno mostrato che è meno efficace di quanto si sperasse. Nello specifico, hanno fatto sapere gli esperti, "le risposte immunitarie indotte sono risultate inferiori a quelle osservate nelle persone guarite da un'infezione naturale nonché a quelle osservate con vaccini autorizzati" contro il Covid-19, e cioè i sieri di Pfizer e Moderna.

L'Istituto Pasteur ha utilizzato come base per la realizzazione del vaccino anti Covid quello contro il morbillo. Le sperimentazioni di fase 1, quindi non ancora sull'uomo, erano cominciate lo scorso agosto. Tuttavia, l'istituto ha fatto sapere che "continuerà a sviluppare altri vaccini candidati alla fine della fase preclinica e manterrà la sua forte mobilitazione scientifica per combattere l'epidemia di Covid-19″, ha aggiunto in una nota. Pasteur è il secondo centro di ricerca francese ad annunciare il flop dopo il laboratorio Sanofi, che a dicembre ha fatto sapere che il suo vaccino è in ritardo e sarà pronto soltanto a fine 2021, anche in quel caso per risultati meno buoni del previsto. Dunque, dopo Pfizer e Moderna, anche la Francia attende con ansia il via libera da parte di Ema del vaccino di AstraZeneca e Università di Oxford, mentre si comincia a parlare di vaccino russo in Europa per aumentare il numero di dosi da somministrare per raggiungere l'immunità di gregge.

Anche perché "il vaccino russo Sputnik V sostanzialmente funziona. Somiglia molto a quello di AstraZeneca e se siamo in difficoltà, va bene anche il vaccino russo", come ha dichiarato Giuseppe Remuzzi, direttore dell'istituto Mario Negri di Milano, intervenendo alla trasmissione Uno, nessuno, 100Milan su Radio24. Su "Sputnik ho visto il lavoro, perché la rivista Lancet ce lo ha fatto vedere prima che fosse pubblicato. È un lavoro non perfetto, ma fa vedere che il vaccino sostanzialmente funziona". In Italia alcuni "hanno mandato una lettera a Lancet sottolineando alcuni problemi, ma tutti i vaccini hanno problemi – ha continuato Remuzzi – e la risposta data a Lancet ha fatto vedere che si tratta di argomenti senza una grossa base. Se siamo in difficoltà, va bene anche Sputnik".

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