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Guerra in Ucraina

Kiev accusa: “I cecchini russi hanno stuprato in gruppo mamma e figlia di 4 anni”

I pubblici ministeri ucraini accusano la Russia di aver commesso stupri di gruppo nel marzo del 2022 nella città di Brovary, a una ventina di chilometri da Kiev.
A cura di Davide Falcioni
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Una bambina di 4 anni e sua madre sarebbero state violentate in gruppo dai soldati russi in una casa a una ventina di chilometri da Kyev. Allo stupro sarebbe stato costretto ad assistere il padre sotto la minaccia delle armi. È quanto emerge da un atto d'accusa formalmente presentato dalle autorità ucraine e visionato in esclusiva dall'agenzia stampa Reuters: l'episodio rientrerebbe in una più ampia serie di crimini sessuali commessi dai soldati russi della 15esima brigata di fucilieri motorizzati e gli abusi sessuali sarebbero stati commessi in quattro abitazioni del distretto di Brovary, vicino a Kiev, nel marzo 2022, pochi giorni dopo l'inizio dell'invasione.

Stando a quanto riferiscono le autorità ucraine durante il fallito attacco di Mosca a Kiev i soldati russi riuscirono ad entrare a Brovary senza incontrare una dura resistenza, saccheggiando e usando la violenza sessuale come tattica deliberata per terrorizzare la popolazione. "Hanno individuato le donne in anticipo, coordinato le loro azioni e i loro ruoli", hanno affermato i pubblici ministeri ucraini, i cui documenti del 2022 erano basati su interviste a testimoni e sopravvissuti.

La maggior parte delle presunte atrocità commesse dai russi è avvenuta il 13 marzo 2022, quando i soldati "in stato di ebbrezza fecero irruzione nel cortile della casa dove viveva una giovane famiglia". Il padre venne picchiato con una pentola di metallo e poi costretto a inginocchiarsi mentre sua moglie veniva stuprata in gruppo. Uno dei soldati avrebbe detto alla bambina di quattro anni che "l'avrebbe trasformata in una donna".

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La famiglia è riuscita a sopravvivere, ma i pubblici ministeri ucraini hanno affermato che stanno indagando su altri crimini commessi nella zona, inclusi omicidi avvenuti nello stesso periodo.

In particolare alcuni militari russi sarebbero in seguito entrati nell'abitazione di una coppia di anziani picchiandoli e violentando una donna incinta di 41 anni e una ragazzina di 17. In un altro luogo poco distante, dove vivevano diverse famiglie, i soldati avrebbero costretto uomini e donne a entrare in cucina e stuprato in gruppo una ragazza di 15 anni e sua madre. Tutte le vittime degli abusi sono sopravvissute e, secondo i pubblici ministeri, stanno tuttora ricevendo assistenza psicologica e medica.

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