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Talebani a Kabul: le ultime news sull'Afghanistan

Kabul, caos all’aeroporto: i genitori passano i bambini oltre le recinzioni per farli scappare

Caos all’aeroporto di Kabul dopo che i talebani hanno dichiarato il nuovo Emirato islamico: centinaia di civili aspettano dietro le recinzioni e i genitori passano i bambini di mano in mano oltre i cancelli. L’intento è quello di garantire loro la protezione internazionale, facendoli così fuggire in un altro Paese.
A cura di Gabriella Mazzeo
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All'aeroporto di Kabul, centinaia di disperati cercano di imbarcarsi su un aereo per lasciare il Paese dopo che i talebani hanno ufficialmente dichiarato il nuovo Emirato islamico dell'Afghanistan, conquistando Kabul con la forza nella giornata del 15 agosto scorso. In tantissimi vengono respinti dai militari che nel frattempo coordinano le operazioni di salvataggio per coloro che hanno collaborato con le autorità occidentali e per il personale diplomatico. I civili sono spesso costretti fuori dalla struttura con violente repressioni da parte dei talebani. I video che circolano sui social mostrano immagini drammatiche: ci sono donne che chiedono aiuto ai militari statunitensi e genitori che cercano di far scappare almeno i loro figli, facendoli passare oltre le recinzioni dell'aeroporto per metterli nelle braccia dei soldati.

Per fermare i disordini e i tentativi di fuga, i talebani hanno ucciso almeno 35 persone durante le proteste della popolazione. "I cittadini della provincia afgana Nangahar sono usciti in strada con le bandiere dell'Afghanistan, per far capire che lotteranno – ha raccontato un testimone oculare -. I fondamentalisti hanno aperto il fuoco su di loro senza pensarci due volte. Il comportamento adottato lontano dalle telecamere è molto diverso da quello che vogliono propagandare". I talebani, infatti, hanno detto durante la loro prima conferenza stampa di non voler "operare discriminazioni e violenze" e di voler garantire i diritti di tutti "nei limiti dell'Islam". Queste dichiarazioni, però, non bastano a placare le preoccupazioni della comunità internazionale. I cittadini raccontano realtà diverse da quelle annunciate. "Nei piccoli centri hanno già iniziato a cercare le donne casa per casa. Molte altre sono state invece cacciate dal loro posto di lavoro".

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