119 CONDIVISIONI
video suggerito
video suggerito

Migranti, l’accordo di Schengen rischia di saltare. La proposta di Juncker

Il presidente della Commissione lancia l’allarme sulla fine della libera circolazione delle persone all’interno dell’Unione. Quindi lancia la proposta “contro l’immigrazione illegale”. Nel frattempo l’FMI consiglia all’UE di dare un lavoro a tutti i rifugiati.
A cura di Biagio Chiariello
119 CONDIVISIONI
Immagine

UPDATE ORE 12.15 – La proposta di Juncker: "Presenteremo proposta contro immigrazione illegale" – La Commissione Europea "presenterà nelle prossime settimane una proposta sull'immigrazione legale, che va di pari passo con il controllo delle frontiere esterne" dell'Unione. Lo ha annunciato il presidente della Commissione Europea Jean-Claude Juncker, durante la seduta plenaria dell'Europarlamento a Strasburgo.

Restano due mesi per salvare Schengen. Dopo che l'Austria ha deciso di "annullare temporaneamente" le regole del trattato sulla libera circolazione in Europa e rafforzare "il controllo delle persone" che entrano nel Paese, il presidente della Commissione europea Jean-Claude Juncker  ammette che l'UE "è minacciata alla base e forse non ce ne stiamo rendendo conto". Chi invece è dell’idea che le basi dell'Unione europea potrebbero crollare nel giro di "60 giorni" è il presidente del Consiglio UE Donald Tusk che davanti all'assemblea plenaria di Strasburgo afferma:  "Non abbiamo più di due mesi per rimettere la situazione migratoria sotto controllo: il Consiglio di marzo sarà l'ultima occasione per vedere se la nostra strategia funziona. Altrimenti affronteremo una crisi come il crollo di Schengen”. Il pericolo dunque è imminente anche alla luce delle intenzione di Slovenia e Croazia di ripristinare i controlli ai confini così come già fatto da Germania, Francia, Danimarca, Svezia e Norvegia. “La protezione delle frontiere esterne è una conditio sine qua non”, ribadisce ancora il presidente del Consiglio UE, che evidenzia “un chiaro deficit” di messa in atto dei provvedimenti decisi a 28, dagli hotspot ai ricollocamenti, passando per i rimpatri.

FMI consiglia all'UE di dare un lavoro a tutti i rifugiati

Secondo l'agenzia per i rifugiati delle Nazioni Unite (UNHCR), il numero dei richiedenti asilo entrati in Europa nei primi 10 giorni del 2016 è già tre volte superiore a quello dello stesso periodo dello scorso anno. Il consiglio del Fondo Monetario Internazionale (FMI) è quindi quello di "integrare i migranti nella forza lavoro per abbassare il livello di emergenza sociale e trarne benefici economici in futuro”, come si legge anche nell'aggiornamento del World economic outlook. "In Europa, dove la marea di rifugiati sta ponendo grandi sfide alla capacità di assorbimento dei mercati del lavoro dell'Unione europea e testando i sistemi politici", scrivono gli esperti economici di Washington, "sono cruciali azioni politiche che favoriscano l'integrazione dei migranti nella forza lavoro per alleviare le preoccupazioni per l'esclusione sociale e i costi fiscali di lungo periodo, e sbloccare i potenziali benefici di lungo termine collegati al flusso dei rifugiati".

PPE contro Renzi

Polemiche intanto dopo la decisione dell’Italia di bloccare l’accordo sulla ripartizione dei contributi tra la Commissione Ue ed i Paesi membri dei tre miliardi destinati alla Turchia per la gestione dei rifugiati, punto centrale del piano d’azione Ue-Turchia. Il presidente del Ppe Manfred Weber alla plenaria di Strasburgo ha accusato il premier Matteo Renzi di “mettere a repentaglio la credibilità europea a vantaggio del populismo”. E ha aggiunto: “Quando vediamo che l'Italia non è disposta ad aiutare la Turchia se non in cambio di una contropartita, tutto ciò va a svantaggio dell'Unione europea".

119 CONDIVISIONI
autopromo immagine
Più che un giornale
Il media che racconta il tempo in cui viviamo con occhi moderni
api url views