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Conflitto Israelo-Palestinese

Gaza, Hamas risponde alla proposta di accordo su tregua e ostaggi con Israele: “Una trappola”

Hamas oggi risponde alla proposta di accordo avanzata da Israele per la tregua a Gaza e la restituzione degli ostaggi ma le prime affermazioni dei leader del gruppo palestinese non fanno ben sperare. Hamas infatti punta su uno stop completo dell’operazione militare israeliana ma il premier israeliano Benyamin Netanyahu ha ribadito che la guerra a Gaza continua.
A cura di Antonio Palma
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Giornata decisiva oggi giovedì 2 maggio per il conflitto in medio oriente. Hamas infatti risponde alla proposta di accordo avanzata da Israele per la tregua a Gaza e la restituzione degli ostaggi ma le prime affermazioni dei leader del gruppo palestinese non fanno ben sperare. Un alto funzionario di Hamas, Osama Hamdan, ha anticipato infatti che "la posizione dell'organizzazione sull'attuale documento negoziale" con Israele "è negativa". Hamas infatti punta su uno stop completo dell’operazione militare israeliana ma il premier israeliano Benyamin Netanyahu ha ribadito che la guerra a Gaza continua compresa l’annunciata invasione di Rafah.

Se lo Stato ebraico lancerà una operazione di terra aggressiva a Rafah, "i negoziati verranno interrotti perché la resistenza non negozia sotto il fuoco nemico", ha avvertito però Hamdan. Una posizione che del resto Hamas ha già espresso in più occasioni. Secondo quanto riferisce il Times of Israel, lo stesso leader di Hamas a Gaza, Yahya Sinwar, considera la proposta di Israele per una tregua come "una trappola".

Una fonte vicina a Sinwar ha affermato che il leader palestinese considera "la proposta sul tavolo non come una proposta egiziana, ma una proposta israeliana sotto mentite spoglie". Il no però sarebbe direttamente legato alla mancata garanzia della fine del conflitto. In attesa della risposta ufficiale, Hamas nelle scorse ore ha rilasciato una dichiarazione ad Associated Press confermando che i colloqui per una tregua fra Israele e Hamas sono in una fase avanzata, ma le parti rimangono distanti proprio sulla questione chiave: se la guerra debba terminare o meno.

Ribadendo le loro posizioni, i vertici di Hamas infatti hanno detto che stanno lavorando a una risposta alla proposta che porti alla fine delle operazioni militari di Israele nella Striscia di Gaza, alla consegna degli aiuti umanitari e all'inizio della ricostruzione del territorio devastato, nonché alla liberazione degli ostaggi detenuti da Hamas in cambio di prigionieri palestinesi.

La bozza di tregua prevede un processo in varie fasi di 40 giorni ciascuna, e comprende la liberazione graduale degli ostaggi e dei detenuti palestinesi e la ricostruzione della Striscia di Gaza. La risposta di Hamas però sembra indirizzata a presentare una controproposta a Israele. Il no Hamas "non vuol dire che i negoziati si siano fermati". "Anche se il gruppo non accetta le attuali proposte israeliane senza modifiche, siamo disposti a continuare a negoziare" ha spiegato Hamdan.

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