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Conflitto Israele-Palestina e in Medio Oriente

Israele pronto a invasione di Gaza City, carri armati schierati al confine. Hamas sposta ostaggi in superficie

L’operazione “Carri di Gedeone II” alle porte di Gaza City, mentre il capo di stato maggiore dell’IDF attacca il governo. “Nessuno ci dice cosa succederà, non sappiamo a cosa prepararci”. Hamas sposta gli ostaggi in superficie.
A cura di Davide Falcioni
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Israele ha ultimato i preparativi per l'offensiva terrestre su Gaza City, radunando centinaia di carri armati, veicoli di trasporto truppe e bulldozer lungo il confine settentrionale della Striscia. Lo riporta Ynet, secondo cui unità di fanteria regolare guideranno l'incursione, supportate dalle brigate già operative sui fianchi della città.

L'operazione, chiamata "Carri di Gedeone II" si svolgerà gradualmente, con le brigate di combattimento che stringeranno un anello attorno alla città, riporta ancora Ynet. Tuttavia l'esercito israeliano ha avvertito i leader politici di non aspettarsi risultati rapidi: i comandanti prevedono almeno tre o quattro mesi di combattimenti e non credono che Hamas si arrenderà, anche se Israele conquistasse zone chiave di Gaza City.

Non solo: il capo di stato maggiore delle IDF, generale Eyal Zamir, ha dichiarato di non aver ricevuto indicazioni chiare dal premier né da altri membri del governo e  di non sapere quale sarà lo scopo finale dell'operazione su Gaza City: "Nessuno ci dice cosa succederà, non sappiamo a cosa prepararci", ha detto Zamir. "Se vogliono un governo militare, allora dovrebbero dire governo militare". Zamir ha anche criticato un programma di aiuti per Gaza sostenuto dagli Stati Uniti, gestito dalla Gaza Humanitarian Foundation , definendo l'iniziativa "un fallimento".

Lo stato ebraico nel frattempo prosegue la sua campagna di bombardamenti e stamattina almeno 10 persone, tra cui tre bambini, sono rimaste uccise dopo che una tenda che ospitava famiglie sfollate, a ovest di Gaza City, è stata colpita dai raid.

Hamas sposta gli ostaggi in superficie

Intanto, in vista dell'operazione israeliana per conquistare Gaza City, Hamas ha spostato gli ostaggi in superficie, in case e tende, per impedire all'esercito di operare in determinate aree, hanno riferito fonti palestinesi a Gaza all'emittente pubblica Kan. Ieri, la madre dell'ostaggio Guy Gilboa-Dalal ha dichiarato di essere stata informata che suo figlio è trasferito in superficie a Gaza City, dopo che la settimana scorsa il gruppo armato aveva pubblicato un video in cui lo si vedeva sul sedile posteriore di un'auto. Questa mossa dovrebbe rallentare significativamente le operazioni dell'IDF, che rischierebbero nella loro avanzata di uccidere anche gli ostaggi.

Trump avverte Israele dopo l'attacco a Doha: "Dovete essere molto attenti"

Il presidente degli Stati Uniti Donald Trump nel frattempo ieri ha nuovamente parlato dell'attacco israeliano a Doha, la capitale del Qatar, condotto la scorsa settimana nell'ambito di un'operazione mirata contro i leader di Hamas, un raid che finora sembra non aver avuto successo. Parlando con i giornalisti nel New Jersey prima di tornare alla Casa Bianca, Trump ha esortato alla cautela, affermando: "Loro (Israele) devono stare molto, molto attenti".

Alla domanda su quale messaggio avesse per il Primo Ministro Benjamin Netanyahu, Trump ha risposto: "Devono fare qualcosa contro Hamas. Ma il Qatar è stato un grande alleato degli Stati Uniti. Molti non lo sanno. Ho detto all'emiro: ‘Hai bisogno di migliori relazioni pubbliche'. La gente ne parla così male". Ha aggiunto: "Israele e tutti gli altri, dobbiamo stare attenti. Quando attacchiamo le persone, dobbiamo stare attenti".

Dopo il bombardamento di una villa a Doha, Trump aveva preso le distanze dall'attacco in un post sulla sua piattaforma Truth Social, scrivendo: "Questa è stata una decisione presa dal Primo Ministro Netanyahu, non una decisione presa da me". In seguito, parlando con i giornalisti a Washington, ha affermato di sentirsi "molto male" per l'attacco israeliano in Qatar.

Global Sumud Flotilla salpa verso Gaza nonostante le minacce israeliane

Sul fronte umanitario e politico la Global Sumud Flotilla (GSF) ha iniziato la tappa finale del suo viaggio per contribuire a rompere l'assedio illegale di Israele su Gaza. "18 barche – hanno fatto sapere gli organizzatori – sono salpate da Catania, Italia. Decine di altre partiranno oggi e domani dalla Tunisia e dalla Grecia, e l'intera flotta si riunirà presto in acque internazionali per proseguire insieme verso Gaza."

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"Nelle ultime settimane – prosegue un comunicato – la flottiglia ha affrontato numerose sfide, tra cui due attacchi con droni contro imbarcazioni attraccate in Tunisia, difficoltà logistiche e carenze di carburante, che hanno ritardato la nostra partenza verso Gaza. Inoltre, alla luce delle terrificanti minacce del ministro israeliano Ben-Gvir contro i passeggeri della flottiglia, abbiamo intrapreso ulteriori e approfondite pianificazioni di sicurezza per rafforzare la nostra protezione."

L'organizzazione ha dovuto ridurre il numero di partecipanti su diverse imbarcazioni a causa delle crescenti difficoltà operative. "Stiamo lavorando – si conclude il comunicato stampa – a stretto contatto con tutti i partecipanti in profonda solidarietà durante questi cambiamenti, mentre restiamo fermamente impegnati a portare avanti la missione nei nostri Paesi di origine, guidando mobilitazioni coordinate e rafforzando ulteriormente il movimento globale di solidarietà per la Palestina."

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