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Conflitto Israele-Palestina e in Medio Oriente

“Israele cancellerà lo Stato palestinese”: il ministro di Netanyahu rivela l’obiettivo dell’operazione a Gaza

Il ministro delle Finanze israeliano Bezalel Smotrich ha affermato che l’obiettivo del governo di Tel Aviv a Gaza è “cancellare lo Stato palestinese”. Attualmente Israele controlla circa il 75% della Striscia. Il piano di Netanyahu prevede l’allargamento delle operazioni militari, l’evacuazione e la conquista di Gaza city, con conseguenze drammatiche per i migliaia di palestinesi che vivono nelle aree rimaste fuori dal controllo dell’Idf.
A cura di Giulia Casula
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Un bambino piange durante il funerale di familiari uccisi mentre cercavano di raggiungere i camion degli aiuti umanitari che entravano nel nord di Gaza attraverso il valico di Zikim con Israele, presso l'ospedale Shifa, a Gaza City. (AP Photo/Abdel Kareem Hana)
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Il ministro delle Finanze israeliano Bezalel Smotrich ha affermato che l'obiettivo da perseguire per il governo di Tel Aviv "è semplicemente cancellare lo Stato palestinese" e si è detto sicuro che questo avverrà "più avanti, con l'aiuto di Dio, ufficialmente, ma prima nei fatti".

"Spero che avverrà nelle prossime settimane, come parte della correzione del peccato del disimpegno. Il popolo d'Israele sta correggendo il peccato a Gaza, e spero che riusciremo a completare la correzione anche nel nord della Samaria", ha detto il ministro dell'estrema destra israeliano nelle dichiarazioni al bollettino religioso Ofek. Quanto alle strategie politiche e militari, "quello che abbiamo il privilegio di fare in questo mandato è semplicemente cancellare lo Stato palestinese, più avanti, con l'aiuto di Dio, ufficialmente, ma prima de facto. Stiamo togliendo questa idea dal tavolo, come parte delle lezioni del 7 ottobre, e stabilendo fatti sul campo", ha chiarito.

Qual è il vero scopo del piano di occupazione di Netanyahu a Gaza

Attualmente, secondo quanto riportano i media israeliani, Tel Aviv controllerebbe circa il 75% della Striscia. L'obiettivo del piano appena approvato dal gabinetto di sicurezza di Benjamin Netanyahu è quello di estendere le operazioni militari ed entrare a Gaza city, nel nord della Striscia. Finora le forze dell'Idf hanno evitato infatti di entrare nei territori del restante 25% non occupato per evitare di mettere a repentaglio la sicurezza degli ostaggi. Si ritiene infatti, che la maggior parte dei prigionieri di Hamas sia detenuta nei tunnel localizzati in quelle aree.

Nonostante gli appelli dei familiari degli ostaggi a non dare il via a una nuova pericolosa escalation della guerra, Netanyahu ha ottenuto il via libera per l'occupazione totale di Gaza. Il primo ministro punta a prendere il controllo completo anche se assicura che il governo delle zone conquistate non verrà gestito da Israele, ma affidato a delle "forze arabe". Un aspetto che resta ancora da chiarire visto che Netanyahu ha escluso categoricamente il coinvolgimento di Hamas, così pure dell'Autorità nazionale palestinese.

Non è chiaro nemmeno dove verranno evacuati gli oltre 800mila palestinesi che vivono nella parte della Striscia non controllata da Israele e in cui l'Idf si prepara ad entrare. Teoricamente, i residenti di Gaza City avranno tempo fino al 7 ottobre 2025 per lasciare le loro case, data scelta da Israele per via della ricorrenza con il secondo anniversario dell'attacco di Hamas. Poi scatterà l'offensiva, con l'assedio dell'area per eliminare eventuali esponenti del gruppo terroristico.

L'operazione durerà diversi mesi, probabilmente cinque, ma è sopratutto sul dopo e sull'effettiva intenzione del governo di Israele di non annettere la Striscia che restano le incertezze. Le dichiarazioni di Smotrich rafforzano queste perplessità e innalzano il livello di allarme da parte della comunità internazionale.

La replica di Hamas: "L'occupazione non sarà un picnic, nessuna resa"

L'occupazione di Gaza "non sarà un picnic", ha avvertito Hamas. Il gruppo si dice "pronto a un accordo" per il rilascio degli ostaggi e di aver comunicato la propria disponibilità ai mediatori egiziani e qatarioti. "Siamo pronti a una intesa per il rilascio degli ostaggi, in cambio della fine della guerra e del ritiro delle forze di occupazione", è il comunicato riportato da al Jazeera. "L'occupazione di Gaza è un'avventura che costerà caro e non sarà un picnic, non ci saranno rese".

In Italia le opposizioni chiedono a Meloni sanzioni e lo stop agli accordi con Israele

In Italia i rappresentanti delle opposizioni hanno chiesto al governo Meloni di schierarsi apertamente contro il piano di Netanyahu e di intervenire con delle misure concrete, a parte dalle sanzioni e dall'interruzione degli accordi di collaborazione con Tel Aviv."‘Ciò che ci è consentito fare in questo periodo è semplicemente cancellare lo Stato palestinese, dice il ministro israeliano Smotrich. La follia avanza senza freni", ha dichiarato il presidente del Movimento 5 Stelle Giuseppe Conte, riprendendo le parole del ministro estremista. "Dopo un genocidio, oltre 60 mila palestinesi trucidati, 18 mila bambini morti, ora si parla di 1 milione di sfollati ed è  lo stesso esercito israeliano ad avvertire che ‘non esiste una risposta umanitaria per il milione di persone che sposteremo a Gaza'. Non esiste nemmeno un briciolo di umanità nei silenzi del nostro governo, di cui mi vergogno sempre più. Meloni non ha niente da dire oltre a fingersi vittima, insieme ai suoi ministri, per condurre questa furiosa battaglia contro i giudici?", ha aggiunto l'ex premier. "Ricordiamo che al governo israeliano responsabile di uno storico genocidio abbiamo dato copertura politica, non abbiamo comminato mezza sanzione. Non abbiamo stracciato nemmeno le intese militari. Una macchia indelebile per la nostra Italia".

Di fronte al piano "criminale di Netanyahu di occupare Gaza anche contro il parere dell’esercito, non potete rimanere fermi. Non se lo può più permettere l’Unione europea, non può più farlo il governo italiano", è l'appello di Elly Schlein. "Le sanzioni, l’embargo totale alle armi, la sospensione degli accordi di cooperazione con Israele e l’immediato riconoscimento della Palestina sono ormai segnali che vanno dati subito, per fermare i crimini del governo di estrema destra israeliano. Lo stanno facendo anche altri paesi in Europa, la Germania oggi ha sospeso l’invio di armi ad Israele. L’Italia interrompa il memorandum di collaborazione militare e riconosca subito lo stato di Palestina. L’inerzia non è un’opzione, è complicità", ha dichiarato la segretaria del Pd.

"Netanyahu e il suo governo di pazzi criminali come Smotrich hanno gettato la maschera: dichiarano esplicitamente che il loro obiettivo è distruggere sul terreno ogni presupposto di uno Stato palestinese occupandone i territori, sia a Gaza che in Cisgiordania, e deportandone la popolazione", recita la nota firmata dai capigruppo 5S delle Commissioni Esteri e Difesa di Camera e Senato, Francesco Silvestri, Arnaldo Lomuti e Bruno Marton. Un piano "così folle da scandalizzare perfino i generali dell’esercito israeliano. Sarà una strage completa, uno sterminio, sarà il compimento del genocidio. Di fronte a queste ammissioni il governo Meloni pensa di continuare a negare la realtà? O si deciderà a chiedere che la comunità internazionale fermi questi folli macellai? L’Italia proponga all’Onu di discutere l’invio dei Caschi Blu per imporre a Israele di fermare la sua pazzia genocida".

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