Israele bombarda Sanaa dopo lancio missile su Tel Aviv. L’annuncio di Trump: “Gli Houthi si sono arresi”

La tensione mediorientale si intensifica e coinvolge nuovi fronti. Nella notte tra il 5 e il 6 maggio, l’aeronautica militare israeliana ha lanciato una serie di violenti raid aerei su Sanaa, capitale dello Yemen, colpendo obiettivi considerati strategici legati al gruppo armato degli Houthi. L’azione militare è stata presentata come una risposta diretta al lancio di un missile avvenuto domenica 4 maggio contro l’aeroporto Ben Gurion di Tel Aviv, un attacco rivendicato proprio dai ribelli yemeniti.
Tra i bersagli più colpiti figura l’aeroporto internazionale di Sanaa, reso completamente inutilizzabile dai bombardamenti. Secondo quanto dichiarato da un portavoce dell’IDF (le Forze di Difesa Israeliane), lo scalo sarebbe stato utilizzato dagli Houthi per traffici di armi e spostamenti di miliziani. "Abbiamo colpito e distrutto infrastrutture militari presso l’aeroporto principale della capitale yemenita", ha affermato il portavoce, spiegando che lo scalo rappresentava uno snodo chiave per le operazioni terroristiche del movimento sciita filo-iraniano.
Il bilancio provvisorio dell’offensiva è pesante: almeno quattro morti e trentanove feriti, anche se le cifre potrebbero aumentare nelle prossime ore, data la gravità delle esplosioni e le difficoltà di accesso ai soccorsi in alcune zone colpite.
I raid non si sono limitati all’aeroporto. La televisione degli Houthi, Al Masirah, ha confermato che sono stati presi di mira anche altri obiettivi cruciali, tra cui la centrale elettrica di Dhahban e una fabbrica di cemento nella provincia di Amran, a nord di Sanaa. L’IDF ha giustificato queste azioni sostenendo che le strutture fossero utilizzate per sostenere la rete logistica e infrastrutturale del movimento, incluso lo scavo di tunnel e la costruzione di postazioni militari sotterranee. «Si tratta di un duro colpo all’apparato economico e al potenziamento militare del regime Houthi», ha dichiarato l’esercito israeliano in un comunicato.

Il Presidente degli Stati Uniti, Donald Trump, in serata ha dichiarato che "gli Houthi non vogliono combattere. Fermeremo i bombardamenti contro di loro e accetteremo la loro affermazione che non continueranno a bombardare le navi". Trump ha aggiunto che, prima della sua visita in Medio Oriente, farà "un annuncio significativo".
Prima dell’attacco, le autorità militari israeliane avevano diffuso un avviso di evacuazione rivolto alla popolazione civile che si trovava nei pressi dell’aeroporto di Sanaa. Il messaggio, diramato dal portavoce in lingua araba dell’IDF e pubblicato anche sulla piattaforma X (ex Twitter), recitava: "A tutti coloro che si trovano nell’area dell’aeroporto internazionale di Sanaa: per la vostra sicurezza, vi invitiamo a evacuare immediatamente. Restare nell’area vi espone a gravi pericoli".