Iraq: torture in carcere, sospetti sul generale Petraeus

Le torture sui prigionieri in cella in Iraq non erano episodi isolati intrapresi da singoli soldati o gruppi di militari, ma una vera e propria strategia per sedare la rivolta sunnita nel Paese. A lanciare la pesante accusa è un'inchiesta del quotidiano Guardian e della Bbc araba contenuta in un documentario che sarà trasmesso a breve e che il giornale britannico anticipa. Dall'inchiesta emerge un quadro fatto di veri e propri centri di tortura, dove i colonnelli dirigevano le unità di commando addestrate ad usare metodi di tortura per far parlare i prigionieri. Al centro di tutto due colonnelli chiamato direttamente dall'amministrazione di Bush a gestire la situazione nell'area.
Due colonnelli al vertice del sistema delle carceri – Uno è James Steele, cinquantottenne conosciuto come veterano delle guerre sporche in Sudamerica, chiamato direttamente dall'ex Segretario alla Difesa Donald Rumsfeld per spezzare le rivolte nell'area. L'altro invece è il Colonnello James H. Coffman, ex direttore della Cia costretto alla dimissioni dopo una serie di scandali sessuali, responsabile del monitoraggio dei centri di detenzione. Quest'ultimo però riportava le sue relazioni direttamente al Generale David Petraeus, ecco che i sospetti sul comandante in capo delle forze armate americane secondo il Guardiaa si fanno sempre più pesanti perché sempre più persone sono convinte che molti sapessero e permettevano quegli abusi sui detenuti.