Iran, donna condannata a 24 anni di carcere per essersi tolta il velo in pubblico

"Diffusione della corruzione morale in pubblico e della prostituzione, propaganda contro lo Stato e cospirazione contro la sicurezza nazionale". Sono le accuse mosse contro l'attivista anti-hijab Saba Kord Afshari, 20 anni, finita alla sbarra per essersi tolta il velo durante le protesta di piazza del Mercoledì bianco a Teheran; la donna ora rischia di essere condannata a 24 anni di carcere. "Ricorreremo in appello – spiega in un'intervista a La Repubblica il suo legale, Hosein Taj, – ma la pena massima, che è di 15 anni, è sicura".
La sentenza, che non è ancora definitiva, è stata emessa il 19 agosto dal Tribunale rivoluzionario di Teher. Saba Kord Afshari è stata tratta in arresto per la prima volta nell'agosto del 2018, per essere scarcerata a febbraio di quest'anno dopo un'amnistia che le ha permesso di evitare gli ultimi mesi di pena. A sostegno della ventenne si stanno mobilitando difensori dei diritti civili e numerosi esponenti politici. In prima linea, come per altri casi, c'è Masih Alinejad, la giornalista e attivista iraniana che dal 2009 vive in esilio tra Londra e New York, promotrice dei movimenti di protesta che da due anni animano una parte della società civile iraniana. "Queste due donne sono le Rosa Parks dell'Iran", ha scritto Alinejad facendo riferimento a un video in cui Kord Afshari appare accanto a un'altra militante, Yasaman Aryani, che è stata condannata a 16 anni.
Saba Kord Afshari è stata arrestata durante una manifestazione della campagna del mercoledì bianco, come il colore dei veli sventolati. Le donne – ma anche diversi uomini – protestano contro la legge che stabilisce un codice d’abbigliamento per le donne, obbligandole a indossare il velo e vestiti ampi e lunghi. La prima a protestare era stata Vida Movahed, soprannominata ‘la ragazza di via della Rivoluzione’.