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Inghilterra, 13 donne morte dopo il parto: i numeri del report shock sulla sanità

Il report riguardante l’assistenza medica dedicata alle giovani madri e ai loro piccoli ha sconvolto l’Inghilterra in uno dei più grandi scandali che abbiano mai riguardato il Sistema Sanitario Nazionale: in Inghilterra ancora troppi bambini muoiono in ospedale in seguito a cure non adeguate. Le neo-mamme spesso sono trattate con sufficienza.
A cura di Gabriella Mazzeo
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Alcune mamme sono state ritenute responsabili della morte dei loro bambini. Lo attesta un rapporto provvisorio sul più grande scandalo che abbia mai coinvolto il sistema Nazionale Sanitario del Regno Unito (NHS). Il report ha attestato inoltre che circa 20 donne sono morte tra il 2000 e il 2019 negli ospedali britannici per via di trattamenti sanitari non somministrati. Alcune sono state definite "patetiche" per via dei dolori lamentati e in questo modo anche i figli appena nati hanno riportato traumi o sono morti senza adeguata assistenza. Si indaga ora sui casi di circa 1.862 famiglie che potrebbero essere state colpite tra il 2000 e il 2019. L'ostetrica Donna Ockenden che ha realizzato il report indipendente ha dichiarato in una conferenza stampa che le madri non hanno potuto esprimere le loro perplessità riguardo al trattamento medico ricevuto per molto tempo.

Il rapporto ha identificato sette "azioni immediate ed essenziali" necessarie per migliorare l'assistenza alla maternità in Inghilterra. Tra queste, la valutazione formale del rischio, incontri con dei consulenti almeno due volte al giorno e la nomina di ostetriche capofila dedicate. Le criticità individuate aumentano le preoccupazioni riguardanti la sicurezza delle donne negli ospedali. Si sono verificate, secondo il rapporto, morti potenzialmente evitabili. A settembre il professor Ted Baker, ispettore capo per la qualità ospedaliera, ha ammesso che si ritiene che il 38% dei servizi dedicati alla maternità richiedano miglioramenti proprio sul versante della sicurezza per i pazienti. Ockenden, responsabile del report presentato, ha chiesto agli ospedali di recepire con immediatezza la necessità di migliorare le cure per madri e bambini. "Questi dati vanno considerati subito e seriamente per pensare a piani ambiziosi riguardanti madri e neonati – ha dichiarato l'ostetrica -. Dobbiamo mettere in atto azioni immediate ed essenziali". Il rapporto è stato ordinato nel 2017 dopo che le famiglie di due bambine avevano sollevato preoccupazioni sulle vicende ospedaliere che avevano portato alla morte delle due piccole. "I genitori di Kate e Pippa hanno dimostrato che serve ancora tanto impegno per garantire che il decesso delle loro piccole rappresentasse almeno la possibilità di cambiare il sistema" ha dichiarato la Ockenden ricordando le due famiglie spezzate dal lutto.

Per Rhiannon Davies, che ha perso sua figlia Kate nel 2009, i numeri pubblicati devono rappresentare la svolta per cambiamenti radicali e significativi. "Ci sono cose da rivoluzionare nel modo in cui la sanità si occupa della maternità. Abbiamo un problema negli ospedali, nell'ostetricia e nella gestione dei servizi di questo tipo – spiega la donna -. Le mamme non sono consapevoli dei rischi che corrono e nessuno spiega loro cosa può succedere. Tutti meritano informazioni per poter vivere quest'esperienza con consapevolezza in qualunque momento". D'accordo è Tim Annett, avvocato che si occupa di cause per negligenza medica. Come legale rappresenta diverse famiglie che hanno denunciato la morte dei propri bambini. "Questo rapporto non deve essere messo da parte, i numeri vanno analizzati e vanno delineate le responsabilità penali" ha dichiarato.

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