India, quattro mesi senza paga: rivolta violenta degli operai nella fabbrica Apple

Una protesta violentissima, scoppiata perché gli operai della fabbrica Apple lamentano il mancato pagamento per quattro mesi. La rivolta si è scatenata nello stabilimento di Bangalore, in India. Wistron ha confermato che l'assemblaggio di iPhone è stato sospeso in seguito ai disordini degli operai. I video diffusi tramite Twitter mostrano la foga della folla che distrugge unità di assemblaggio, finestre, auto ribaltate e incendi.
La protesta è avvenuta nella giornata di sabato 12 dicembre 2020 ed ha coinvolto quasi 2.000 lavoratori, con oltre 100 arresti operati dalla polizia. La maggior parte degli operai, che stavano lasciando la fabbrica dopo aver finito il turno di notte, hanno distrutto mobili, uffici e unità di assemblaggio dell'azienda. Hanno inoltre provato a dare fuoco a diversi veicoli. Gli agenti di polizia e altro personale del distretto di Kolar si sono precipitati sul posto in piena notte per interrompere le rivolte. Wistron si è limitato a confermare quanto accaduto, ma non ha commentato la vicenda. I dipendenti erano arrabbiati da tempo poiché la società non aveva pagato l'importo promesso con il contratto. La Apple, già accusata di ignorare le leggi sul lavoro in Cina, fa sapere che indagherà sulla vicenda.
La polizia locale avrebbe riportato la calma nello stabilimento, facendo disperdere i lavoratori in rivolta. Nessuno, secondo quanto dichiarano, sarebbe rimasto ferito nei disordini nella fabbrica. Secondo i media locali, la sede indiana impiegherebbe circa 15.000 lavoratori. La maggior parte di loro sarebbe stata assunta tramite alcune società, ma le rivolte di questo tipo non sono nuove alla sede indiana di Apple. Molti lavoratori ricevono infatti stipendi bassissimi e pochissime garanzie. Spesso non sono previsti neppure sussidi e comuni norme di sicurezza sul lavoro per prevenire gli infortuni.