Incendio grattacieli a Hong Kong, salgono a 94 le vittime: dispersi ancora altri 300 residenti

Spento dopo quasi 48 ore il violento incendio di Hong Kong che ha distrutto il complesso residenziale Wang Fuk Court avvolgendo nelle fiamme 7 degli 8 grattacieli. Le fiamme sono divampare nel primo pomeriggio di mercoledì causando almeno 94 vittime. Più di 70 persone sono rimaste ferite, tra cui 11 vigili del fuoco. Sarebbe l'ultimo bilancio aggiornato e diffuso dal Dipartimento dei Servizi Antincendio della città. Ma le vittime potrebbero essere di più: resta infatti ancora incerto il reale numero dei residenti dispersi. Si stima purtroppo che il numero dei morti potrebbe arrivare a 300.
In una conferenza stampa un vicedirettore del servizio antincendio di Hong Kong ha precisato: "Le operazioni antincendio sono quasi concluse". E ancora: "Entreremo a forza in tutte le unità dei sette edifici per assicurarci che nessuno sia intrappolato all'interno". Ora che le fiamme sono state spente, il capo dell'esecutivo John Lee ha ordinato l'ispezione immediata di tutte le case popolari attualmente interessate da lavori di ristrutturazione su un totale di 11 progetti. Intanto le forze dell'ordine hanno avviato una indagine per capire nel dettaglio cosa sia accaduto. Intanto il leader politico ha fatto visita in ospedale ai feriti in ospedale promettendo che si attiverà in prima persona per capire come sia stato possibile.
Dai primi accertamenti l'incendio sarebbe divampato dai materiali utilizzati nell'impalcatura esterna usata per i lavori di ristrutturazione: compresi pannelli di polistirene posizionati per sigillare alcune finestre. Da chiarire anche perché è stato necessario tempi così lunghi per l'evacuazione. Mentre l’incendio infatti si spostava da un palazzo all’altro, centinaia di residenti sono rimasti bloccati nei propri appartamenti per ore. In un primo momento i soccorritori hanno spiegato che le "temperature erano insostenibili", impossibile quindi raggiungere i piani superiori dei palazzi.