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Covid 19

In Venezuela mancano i vaccini Covid, il presidente Maduro: “Curatevi con le gocce di timo”

Il presidente del Venezuela Nicolás Maduro ha presentato in diretta tv un nuovo farmaco contro il Covid, il Carvativir, “gocce miracolose in grado di neutralizzare i sintomi del Coronavirus”, che sarebbero a base di timo ed efficaci al 100 per 100 pur non avendo prove scientifiche. Intanto, nel Paese sudamericano è allarme per la mancanza di vaccini: questa settimana dovrebbero arrivare le prime dosi del siero russo Sputnik V ma l’immunità di gregge, secondo gli analisti, difficilmente arriverà prima del 2023.
A cura di Ida Artiaco
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Screen da Twitter.
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Un preparato a base di gocce di estratto di timo: si basa su rimedio omeopatico e un aroma utilizzato in cucina la "cura miracolosa" contro il Covid del presidente del Venezuela Nicolás Maduro, di cui da giorni si continua a discutere nel Paese sudamericano. Maduro ha parlato di "svolta medica", come riporta il Washington Post citando fonti locali, e capace di "neutralizzare l'infezione" riponendo "il liquido" sotto la lingua una volta ogni quattro ore. Il presidente venezuelano si è presentato addirittura in tv per pubblicizzare il nuovo farmaco, chiamato carvativir, il cui principio attivo è carvacrolo o cimofenolo, parlando di un rimedio efficace al 100 per cento, anche se, avvertono gli esperti, non ci sono prove scientifiche che supportino questa dichiarazione.

Tutto è cominciato lo scorso 24 gennaio, quando Maduro ha annunciato in diretta televisiva un nuovo rimedio contro il Covid-19: "Si tratta di una medicina completamente innocua. Non ha alcun tipo di effetti collaterali e ha dimostrato una straordinaria efficacia". Il giorno dopo, sul suo account Twitter, ha ribadito che "il Carvativir, le gocce miracolose di José Gregorio Hernández, sono in grado di neutralizzare i sintomi del Coronavirus. Dal Venezuela al mondo! A partire da questa settimana inizia la produzione di massa, in modo che l'intero Sistema Sanitario Nazionale abbia questo potente antivirale". Ma subito sono partite le prime polemiche soprattutto da parte del mondo scientifico, che lo ha accusato di "disinformazione sanitaria e propaganda politica".

Secondo altri, quello di Maduro sarebbe un tentativo di distrarre la popolazione dalla mancanza di vaccini. Sempre il presidente ha annunciato che proprio questa settimana arriveranno nel Paese le prime 100mila dosi del siero russo Sputnik V, aggiungendo però che la campagna di massa non comincerà prima del mese di aprile, vale a dire dopo aver completato la somministrazione al personale sanitario e alle categorie più fragili. Gli analisti, si legge sul Washington Post, prevedono che l'immunità di gregge qui sarà raggiunta difficilmente prima del 2023. Ciò lo colloca all’ultimo gradino delle nazioni – accanto a Corea del Nord, Siria e Myanmar – dove non sono previste campagne di vaccinazione. Un problema non da poco se si calcola il Venezuela, pur avendo registrato "solo" 127.000 casi di infezione e meno di 1.200 decessi dall'inizio dell'emergenza sanitaria, quindi molto al di sotto dei 2,9 milioni di infezioni e quasi 54.000 decessi segnalati dalla vicina Colombia, resta ad altissimo rischio, considerando anche la difficile crisi umanitaria ed economica iniziata molto prima della pandemia, peggiorata dall'assenza di un vero leader politico, dal momento che sia Maduro che leader dell’opposizione sostenuto dagli Stati Uniti Juan Guaidó – affermano di essere presidente.

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