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In Spagna il governo vuol cambiare fuso orario e far finire la giornata di lavoro alle 18

Il governo spagnolo ha annunciato di voler avviare un fase di consultazioni politiche per dare vita ad un rivoluzionario progetto di riforma degli orari lavoratori e sociali del Paese che potrebbero trasformare la vita degli spagnoli.
A cura di Antonio Palma
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Potrebbero esserci grossi cambiamenti in vista nella vita sociale e lavorativa degli spagnoli nei prossimi mesi. Il governo del premier Mariano Rajoy infatti ha annunciato una serie di consultazioni con le parti sociali e con i partiti dell'opposizione per dare vita ad una ambiziosa riforma che nelle intenzioni potrebbe portare la Spagna a dare l'addio al sistema di orari che la rende unica nel panorama europeo e occidentale. Nel dettaglio il governo iberico sta considerando l’ipotesi di cambiare il fuso orario del paese, riportandolo a quello di Greenwich, e soprattutto di imporre giornate lavorative più regolari che si concludano per tutti alle 18.

L'annuncio è arrivato in Parlamento per bocca del ministro degli affari sociali Fatima Banez che ha dichiarato: "C'è bisogno di un patto nazionale per la conciliazione e la razionalizzazione degli orari". Un accenno al progetto che però ha attirato subito l'attenzione dei media e dei cittadini visto che si tratta di un tema da tempo discusso nel Paese e ormai sempre più sentito. Il fatto è che in Spagna normalmente il lavoro quotidiano inizia più tardi della media europea e finisce ancora più tardi ma con una lunga pausa. Ci si reca al lavoro mediamente tra le nove e le dieci e mezza, poi c'è la pausa pranzo tra le due e le quattro ma non si lascia il posto di lavoro prima delle otto.

Come spiega El Pais, in pratica la giornata di uno spagnolo viaggia con due ore di ritardo rispetto al resto del continente, questo anche perché geograficamente il sole nasce e cala più tardi di quanto non faccia nei paesi confinanti, ma a Madrid vige ancora lo stesso fuso orario dell'Italia così come stabilito dal dittatore  Francisco Franco nel 1940 per sincronizzarsi all'orario di Berlino dove c'era l'alleato Hitler. Per questo, se il progetto dovesse andare in porto, a rischiare potrebbe essere proprio l'attuale fuso orario. Un grande cambiamento che, come ha ricordato la ministro, per essere attuato ha bisogno di coinvolgere "le grandi imprese, le associazioni di categoria e i sindacati".

Del resto insieme con la fine della giornata alle 18 dovrebbero essere introdotte anche altre misure di lavoro più flessibile, come ad esempio la creazione di una ‘borsa delle ore" per ogni lavoratore, e lo sviluppo del telelavoro. Ad ogni modo il governo spagnolo ha ribadito che il tetto delle 40 ore di lavoro settimanali non verrà infranto, anche se si apre alla possibilità di avere distribuzioni orarie diverse.

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