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Guerra in Ucraina

In attesa dei carri armati veri l’Ucraina fa la guerra anche con quelli gonfiabili: ecco perché

L’Ucraina ha acquistato centinaia di carri armati e batterie missilistiche gonfiabili: le esche servono per confondere i russi e far sprecare loro missili e munizioni.
A cura di Davide Falcioni
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Avete presenti i castelli gonfiabili per bambini? Nello scenario della guerra in Ucraina Kiev sta mettendo in campo anche "armi" molto simili, decine e decine di carri armati e mastodontici lanciamissili HIMARS pronti (apparentemente) a vomitare proiettili e munizioni contro l'esercito russo. A guardarli da lontano si penserebbe a una schiera di mezzi corazzati e pezzi d'artiglieria pronti ad entrare in azione, ma è proprio qui l'inganno: basta infatti avvicinarsi per scoprire che in verità si tratta soltanto di esche gonfiabili, posizionate sul campo di battaglia per confondere il nemico. Il trucco è semplice ed efficace: piazzare in prima linea schiere di falsi Leopard o HIMARS e attendere che i russi li colpiscano, sprecando decine o centinaia di munizioni. Non è escluso che anche le forze armate russe utilizzino sistemi simili per ingannare quelle ucraine.

In attesa che a Kiev arrivino mezzi corazzati veri e propri i vertici dell'esercito hanno deciso di ricorrere a un vecchio trucco, quello di confondere il nemico  con armi gonfiabili: le esche sono già ampiamente utilizzate nei poligoni militari per l'addestramento, ma il loro impiego è stato ora massicciamente previsto anche sui campi di battaglia. Come ha spiegato Reuters le esche sono realizzate dalla Inflatech Decoys, un produttore ceco specializzato proprio in falso equipaggiamento militare che nell'ultimo anno ha visto lievitare i suoi guadagni. L'azienda ha un catalogo di oltre 30 differenti esche gonfiabili, di dimensioni reali, che vende a clienti di tutto il mondo. Adesso si è aggiunto il 31esimo "modello": quello degli HIMARS.

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Le esche, tra le quali figurano batterie lanciamissili e persino jet da guerra, sono realizzate impiegando materiali plastici leggeri e, oltre a fuorviare visivamente l'avversario, hanno un'impronta termica. Significa quindi chi i nemici possono visualizzarle sui radar. La loro spedizione è semplice: ciascun modello viene impacchettato in sacchi che possono essere trasportati da due a quattro soldati. Possono essere gonfiati in una decine di minuti e con poche ore di lavoro si può allestire uno scenario perfettamente credibile, ad esempio posizionando decine di carri armati in linea.

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Ciascuna esca ha un costo variabile, a seconda del tipo,  tra i 10mila e i 100mila dollari. Il guadagno è però assicurato, perché spingere il nemico a concentrare il fuoco su queste sagome di plastica lo costringe a sprecare ingenti risorse – sparate con equipaggiamenti che costano dalle quattro alle 20 volte di più – contro un falso bersaglio.

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