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Immigrazione, Cameron: “Daremo risorse e intelligence per aiutare la Sicilia”

Il Premier britannico dopo l’incontro con Renzi: “Insieme cercheremo di spezzare il traffico dell’immigrazione e degli scafisti”.
A cura di Antonio Palma
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No allo spostamento di migranti sul proprio territorio ma sì ad aiuti e risorse all'Italia per gestire la situazione dell'immigrazione in arrivo dal nord Africa. È quanto ha chiarito oggi il Premier britannico David Cameron a margine dell'incontro bilaterale avuto con il nostro Presidente del Consiglio Matteo Renzi a Expo 2015. Durante l'incontro "abbiamo parlato di due temi principali. Il primo è l'importanza delle riforme e dei cambiamenti in Europa e abbiamo una prospettiva comune sulla necessità di una competitività equa e di una maggiore flessibilità. Poi abbiamo anche parlato della crisi dell'immigrazione e ci rendiamo assolutamente conto che sia qualcosa su cui lavorare a livello europeo tutti insieme", ha dichiarato Cameron. "Noi stiamo svolgendo il nostro ruolo nel Mediterraneo sia con la presenza di alcune navi della Marina militare che con un grosso programma di aiuti in Nord Africa che aumenteremo per cercare di stabilizzare i paesi dell'area" ha poi ricordato il Premier britannico

"In linea di principio siamo d'accordo con voi che serve un approccio di ampio respiro che porti anche a un nuovo governo in Libia che dia la caccia alle gang criminali" ha proseguito Cameron, annunciando che l'intelligence britannica sarà impiegata "per lavorare con i vostri servizi di intelligence in Sicilia dove noi metteremo persone e risorse per cercare di spezzare il ciclo vizioso dell'immigrazione e degli scafisti". Con il premier britannico "abbiamo discusso di immigrazione, ci sono posizioni anche diverse sulle singole scelte da adottare, che prenderemo nel prossimo Consiglio europeo ma c’è la condivisione che questo problema non è un problema solo italiano" ha confermato Renzi, concludendo: "Le modalità con le quali affronteremo il tema dell’immigrazione sono oggetto di discussione in queste ore partendo dalla necessità di affrontare il problema direttamente in Africa tenendo conto che l’Africa non deve essere considerata un continente di serie B dalla comunità internazionale e anche su questo c’è convergenza con Cameron".

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