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Covid 19

Il lockdown ha ridotto la diffusione del Coronavirus dell’81%: “Evitati 3,1 milioni di morti”

Il lockdown è stato inutile? Tutt’altro. Secondo un team di epidemiologi dell’Imperial College di Londra, che hanno analizzato i dati di 11 paesi europei negli ultimi mesi, il blocco introdotto per contenere l’epidemia di Coronavirus ha evitato in tutta Europa ben 3,1 milioni di morti, riducendo la diffusione del virus dell’81 per cento: “Ma siamo ancora lontani dall’immunità di gregge”.
A cura di Ida Artiaco
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Grazie al lockdown osservato da molti paesi europei per contenere la diffusione del nuovo Coronavirus sono stati evitati nei mesi dell'emergenza e fino all'inizio di maggio ben 3,1 milioni di morti, 470mila nel solo Regno Unito. È quanto è emerso da uno studio condotto dagli epidemiologi dell'Imperial College di Londra pubblicato sulla rivista Nature sulla base dei dati di undici Paesi europei, tra cui Italia, Spagna, Francia, Germania e Gran Bretagna: la ricerca stima che fino al 4 maggio scorso tra 12 e 15 milioni di persone in questi Paesi siano state infettate da Sars-CoV-2, vale a dire dal 3,2% al 4% della popolazione, "con ampie fluttuazioni da Paese a Paese". Non solo. Il numero di persone che in media un individuo positivo è in grado di infettare è stato tagliato, sempre grazie alle misure restrittive tra cui la chiusura delle scuole e delle attività economiche non essenziali, dell'81 per cento, che ha riportato il famoso R con zero, cioè l'indice di trasmissione del virus stesso, sotto il valore critico di 1, significando che l'epidemia ha cominciato la sua fase discendente dal momento che ogni contagiato trasmette l'infezione a meno di un'altra persona.

Particolarmente significativi sono i numeri che arrivano dal Regno Unito, che ben spiegano l'importanza del lockdown: il blocco stabilito alla fine di marzo ha infatti ridotto il numero riproduttivo dell'epidemia britannica da 3,8 a 0,63. "Il nostro modello – ha spiegato uno degli autori della ricerca, Axel Grandy – ci dice anche che siamo molto lontani dall'avere raggiunto l'immunità di gregge. Nel caso di Covid-19, gli scienziati ritengono che oltre il 70% della popolazione dovrebbe essere resistente affinché l'immunità funzioni. Questo significa che dobbiamo essere molto attenti a non sollevare tutte le misure di isolamento allo stesso tempo perché poi si rischia di perdere il controllo. Dobbiamo procedere con molta cautela e lentamente così da poter tornare indietro quando necessario". Il team ha raccolto dati sui decessi da Covid-19 di 11 paesi europei e ha lavorato retrospettivamente sui livelli di infezione analizzando i decessi registrati, per tenere conto del ritardo tra contagi e decessi.

Confrontando poi il numero di decessi registrati con i decessi in assenza di misure di lockdown previsti dal modello matematico alla base dello studio è risultato che grazie alle misure anticontagio sono stati evitati circa 3,1 milioni di decessi. “Misurare l'efficacia di questi interventi è importante, dato il loro impatto economico e sociale, e può indicare quale linea di condotta è necessaria per mantenere il controllo”, hanno sottolineato i ricercatori inglesi guidati da Seth Flaxman e Samir Bhatt in un abstract dello studio. A conferma di ciò, un altro studio, condotto dai ricercatori dell'University of California e pubblicato sempre sulla rivista Nature, ha dimostrato come gli ordini di chiusura hanno permesso di evitare 62 milioni di contagi da Coronavirus in sei paesi, tra cui l'Italia. La ricerca ha esaminato la situazione in Cina, Stati Uniti, Francia, Italia, Iran e Corea del Sud. Soprattutto negli Usa, le restrizioni hanno impedito 60 milioni di contagi. Tuttavia, poiché la maggior parte delle persone infettate non viene testata, il numero effettivo di positivi evitati secondo gli esperti di Berkeley è molto più elevato, addirittura pari a circa 530 milioni nei sei paesi.

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