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Il caso Outreau, la storia vera dell’incubo francese: le accuse di pedofilia e gli errori giudiziari

Nei primi anni 2000 il ‘caso Outreau’ (in francese Affaire d’Outreau) fu tra i casi giudiziari che più scossero e divisero l’opinione pubblica in Francia. Le principali tappe della vicenda: dalle accuse di pedofilia all’assoluzione di alcune delle persone coinvolte, passando per gli errori giudiziari che portarono la magistratura d’Oltralpe a riflettere sul proprio operato.
A cura di Eleonora Panseri
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Gli imputati del processo per il caso Outreau
Gli imputati del processo per il caso Outreau

Nei primi anni 2000 il ‘caso Outreau‘ (in francese ‘Affaire d’Outreau') fu tra i casi giudiziari che più scossero e divisero l'opinione pubblica Francia ed ebbe una grande risonanza.

Nel 2001 un gruppo di persone della regione di Calais (i sospettati erano decine, ma in tribunale ne finirono solo 17) venne accusato e processato per numerosi e reiterati casi di abusi sessuali organizzati sistematicamente ai danni di bambini dalle loro stesse famiglie, da genitori biologici o adottivi.

Il caso iniziò nel 2000, dopo la denuncia dei figli di una coppia che raccontarono di aver subito violenze sessuali da parte dei genitori e di vicini di casa. La madre dei bambini accusò a sua volte altri conoscenti, facendo partire così il procedimento penale. Dodici imputati vennero giudicati e condannati durante il processo di primo grado, nel 2004, ma l'anno successivo si arrivò a una svolta inaspettata.

Sei di loro presentarono ricorso e vennero assolti perché la donna che li aveva accusati ritrattò tutte le sue dichiarazioni, ammettendo di aver inventato tutto e di essere coinvolta solo lei, il marito e altre due persone nelle violenze. Il ‘caso Outreau' sconvolse l'opinione pubblica francese e portò le istituzioni e la magistratura a riflettere sul proprio operato e sui propri errori.

La storia del caso Outreau: il processo e le falle giudiziarie

La vicenda scoppiò il 25 febbraio 2000 nel quartiere popolare di Tour du Renard a Outreau, nella regione Nord-Passo di Calais, come ricorda il quotidiano francese Le Monde. Qui Jonathan e Chérif Delay, due dei quattro bambini di una famiglia del posto raccontarono agli assistenti sociali di essere stati costretti a guardare materiale pornografico e di aver anche subito abusi sessuali da parte dei genitori e di estranei.

In quel momento venne aperta un'indagine giudiziaria e diverse decine di sospettati, compresi i genitori dei bambini, Thierry Delay e Myriam Badaoui, vennero messi in custodia. La madre ammise parte dei fatti e accusò altre persone, compresi i vicini di casa. Il sospetto fu da subito quello dell'esistenza di un'estesa rete di pedofili e il caso ebbe una fortissima risonanza mediatica. Nel 2004 si aprì il processo sul caso, l'anno successivo invece partì quello d'appello.

Gli imputati del processo per il caso Outreau, Thierry Delay e Myriam Badaoui.
Gli imputati del processo per il caso Outreau, Thierry Delay e Myriam Badaoui.

Durante il primo procedimento furono accusate 17 persone – un diciottesimo, François Mourmand, morì in prigione nel 2002 a seguito di un'avvelenamento accidentale da farmaci. Diciassette figli si costituirono parti civili.

I genitori dei bambini che avevano fatto partire l'inchiesta vennero condannati in primo grado a 20 e 15 anni di reclusione per stupro, violenza sessuale, sfruttamento della prostituzione e corruzione di minori. Insieme a loro vennero condannate altre 8 persone, sette imputati vennero invece assolti.

Come ha reagito l'opinione pubblica dopo le condanne

In un contesto profondamente influenzato dal caso Dutroux, che fece scandalo in Belgio, in Francia il clamore mediatico fu grande e spaccò l'opinione pubblica. La difesa di sei dei 12 condannati decise di fare appello alla sentenza. Sull'Affaire d'Outreau intervenne anche l'ex presidente Nicholas Sarkozy, sostenendo che le condanne fossero arrivate in maniera troppo frettolosa.

E infatti nel 2005 la Corte d’Appello annullò la sentenza, visto che anche la principale accusatrice, Myriam Badaoui, si scusò e ritirò tutte le accuse. Gli imputati dichiarati colpevoli, che avevano nel frattempo scontato pene di tre anni tra carcerazione preventiva e condanna, vennero assolti e risarciti con mezzo milione di euro a testa.

Myriam Badaoui
Myriam Badaoui

L’allora presidente della Repubblica, Jacques Chirac, presentò loro ufficialmente “il rammarico e le scuse di fronte a quello che resterà un disastro giudiziario senza precedenti”, prima che fossero ricevuti a Matignon nel dicembre 2005 dal primo ministro Dominique de Villepin e dal Il ministro della Giustizia Pascal Clément.

Nel gennaio 2006 venne avviata un'inchiesta parlamentare, che mise in evidenza le disfunzioni della procedura e le strade per riformare il sistema affinché un simile errore non si ripetesse, mentre il giudice Fabrice Burgaud, titolare del processo, venne sanzionato nel 2009 per “un certo numero di negligenze, goffaggine e mancanza di controllo nella gestione delle informazioni”.

Il giudice Fabrice Burgaud
Il giudice Fabrice Burgaud

Le vittime di pedofilia

Dodici bambini vennero riconosciuti in primo grado come vittime di stupro, violenza sessuale, corruzione di minori e sfruttamento della prostituzione, alcuni dei quali erano figli delle persone poi assolte.

L'anno scorso, nel gennaio 2023, Jonathan Delay, uno dei figli di Thierry Delay e Myriam Badaoui, dalle pagine quotidiano Le Parisien ha attaccato la ricostruzione fatta da una serie tv sul caso prodotta dal canale tv  France 2. Oggi il giovane, che ha quasi 30 anni, descrive il racconto come “ completamente parziale ”.

Secondo il giovane, la serie mostra "bambini bugiardi con una madre mitomane e un giudice incompetente" che "hanno rinchiuso in prigione per niente 13 persone innocenti", ma lui sostiene di “non aver mai mentito".

"Queste persone non sono state scagionate, sono state assolte. Per alcuni, è valso il beneficio del dubbio. Per inciso, va detto che uno degli assolti, Franck Lavier, è stato deferito al tribunale penale per violenza sessuale aggravata su una delle sue figlie ”, ha detto ancora Delay.

La svolta nel caso Outreau e le condanne definitive

La svolta arrivò anche grazie a una degli avvocati della difesa, la legale della mamma accusata di aver fatto prostituire i due figli per essere sessualmente abusati da terzi. L'avvocata ebbe un rimorso di coscienza e, poco prima che il caso cadesse in prescrizione, decise di dire la verità rivelatale dalla sua cliente.

Il caso si è quindi concluso con quattro condanne definitive e l'assoluzione di tredici dei diciassette imputati. Il 15 marzo 2024 uscità su Netflix "Outreau: un incubo francese", una miniserie documentaria che ripercorre tutte le principali tappe del caso.

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