I due marò Latorre e Girone restano in Italia

I marò della "Enrica Lexie" Massimiliano Latorre e Salvatore Girone, accusati più di un anno fa di aver ucciso due pescatori in India avendoli scambiati per pirati e per questo sotto processo, resteranno in Italia. A darne notizia il ministro Giulio Terzi: "L'Italia ha informato il Governo indiano che, stante la formale instaurazione di una controversia internazionale tra i due Stati – si legge nella nota della Farnesina – i fucilieri di Marina Massimiliano Latorre e Salvatore Girone non faranno rientro in India alla scadenza del permesso loro concesso". Il ministro ha chiarito che la giurisdizione è italiana e che c'è la disponibilità a trovare soluzioni con l'India in sede internazionale ma "intanto i nostri marò restano in Italia".
Immediate le reazioni a tale annuncio della Farnesina. I due marò, che sono tornati in Italia per votare, sono chiaramente felici di poter restare in patria. “Non avevamo dubbi”, hanno affermato Girone e Latorre “consapevoli dell’impegno profuso dallo Stato”. In una dichiarazione i due fucilieri hanno fatto sapere di aver appreso la notizia dalle agenzie di stampa e dai mille messaggi di calore ricevuti. E affermano: “Vogliano tornare a fare il nostro mestiere”. Dopo l’annuncio che Latorre e Girone resteranno in Italia il commento giunto dall’India è stato quello diffuso da una fonte diplomatica all’Onu: “Ogni commento specifico è prematuro, ma è chiaro che i due dovranno affrontare il processo in India”.