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Guerra in Ucraina

Guerra in Ucraina, raid russi nella notte: 13 morti e 56 feriti. Via a scambio di 307 prigionieri per parte

Proseguono i raid russi sull’Ucraina, morte in totale 13 persone e ferite oltre 50. Incendi in molti edifici residenziali di Kiev. Intanto, tra le due parti si è verificato il secondo scambio di prigionieri previsto.
A cura di Ida Artiaco
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Resta alta la tensione in Ucraina, dove questa notte si sono verificati pesanti raid su tutto il Paese. Nel corso degli attacchi, secondo quanto riferito da fonti di Kiev riprese dalla BBC, sarebbero rimaste uccise almeno 13 persone e ferite altre 56.

Solo nella Capitale sono stati lanciati 250 droni e 14 missili balistici, la maggior parte intercettati, che hanno provocato il ferimento di almeno 14 persone e incendi in edifici residenziali, oltre a danni 6 quartieri. L'ennesima dimostrazione, secondo Volodymyr Zelensky, che il Cremlino non vuole la pace. Le autorità russe, che in precedenza avevano minacciato rappresaglie per i ripetuti raid ucraini oltreconfine degli ultimi giorni, hanno comunicato di aver preso di mira "imprese del complesso militare-industriale" e "posizioni dei sistemi antiaerei Patriot" consegnati dagli Stati Uniti all'Ucraina.

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Sotto attacco anche Odessa, dove almeno tre persone hanno perso la vita colpita ieri da attacchi di missili russi. Due i morti registrati ieri, ai quali si è aggiunto stamani un terzo, un uomo di 41 anni, deceduto per la gravità delle ferite, ha riferito su Telegram il governatore dell'oblast di Odessa, Oleg Kiper, come riporta Ukrinform. Le persone ferite nei raid di ieri sono almeno 7. La scorsa notte Odessa è stata bersagliata da nuovi attacchi, con droni Shahed.

Intanto, oggi è avvenuto il secondo scambio di prigionieri tra Russia e Ucraina, 307 per parte,  nel rispetto dell'intesa sottoscritta tra le due parti a Istanbul. Kiev ha detto di aspettarsi che si proseguirà anche domani, per arrivare al rilascio di mille prigionieri per parte, tra militari e civili. "Altri 307 difensori ucraini sono in casa. Oggi è il secondo giorno dello scambio 1.000 per 1.000, concordato in Turchia. In soli due giorni sono già state rimpatriate 697 persone. Ci aspettiamo una continuazione anche domani", ha scritto su Telegram il presidente, Volodymyr Zelensky.

"Tra coloro che sono tornati oggi ci sono soldati del nostro esercito, del Servizio di frontiera statale e della Guardia nazionale ucraina. Grazie a tutti coloro che sono coinvolti nel processo di scambio e che lavorano senza sosta. Il nostro obiettivo è far tornare ogni singola persona dalla prigionia russa. Per rendere tutto questo possibile continuiamo a collaborare con i nostri partner", ha concluso il leader di Kiev.

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