Greta Thunberg salpa verso Gaza con la Freedom Flotilla: “Rompiamo l’assedio e il silenzio sul genocidio”

È salpata nei giorni scorsi dal porto di Catania la barca a vela Madleen, con a bordo Greta Thunberg e altri undici attivisti internazionali. La missione: raggiungere le coste della Striscia di Gaza per tentare di rompere il blocco israeliano e portare aiuti umanitari in un territorio allo stremo dopo quasi 19 mesi di bombardamenti e assedio totale da parte delle forze armate di Tel Aviv.
L'iniziativa è stata organizzata dalla Freedom Flotilla Coalition, un gruppo di attivisti che da anni tenta di far arrivare sostegno e solidarietà alla popolazione palestinese via mare. La partenza è stata preceduta da una conferenza stampa, durante la quale Greta Thunberg – la giovane ambientalista svedese diventata icona globale – ha parlato tra le lacrime: "Dobbiamo continuare a provarci, perché nel momento in cui smettiamo di farlo perdiamo la nostra umanità. Questo viaggio è pericoloso, sì, ma non quanto il silenzio del mondo di fronte a un genocidio trasmesso in diretta".
A bordo, oltre a Thunberg, anche il celebre attore di Game of Thrones Liam Cunningham e l’europarlamentare francese di origine palestinese Rima Hassan, a cui Israele ha recentemente vietato l’ingresso nel Paese per le sue posizioni critiche verso l’operazione militare in corso a Gaza.
Gli attivisti prevedono di impiegare circa una settimana per raggiungere Gaza, a meno che non vengano intercettati lungo la rotta da navi della Marina Militare israeliana, ipotesi altamente probabile. La Madleen trasporta aiuti simbolici ma, soprattutto, un messaggio: attirare l’attenzione internazionale sulla crisi umanitaria che colpisce circa due milioni di palestinesi.
Israele ha solo in minima parte allentato il blocco a metà maggio, consentendo l’ingresso estremamente limitato di aiuti, ma secondo le agenzie ONU e le principali ONG, le condizioni per una distribuzione efficace restano proibitive a causa delle restrizioni israeliane, del caos interno e dei saccheggi. Non a Caso la Striscia di Gaza è stata definita il "luogo più affamato della terra".

La missione della Freedom Flotilla Coalition segue il fallimento di un precedente tentativo, lo scorso maggio, quando un’altra imbarcazione – la Conscience – fu danneggiata da un attacco con droni in acque internazionali al largo di Malta. Il gruppo ha attribuito la responsabilità a Israele, accusandolo di voler impedire qualsiasi sostegno diretto alla popolazione di Gaza.
Secondo l’attivista brasiliano Thiago Avila, la missione via mare è solo l’inizio di una mobilitazione più ampia. A metà giugno è prevista la Global March to Gaza, una marcia internazionale che coinvolgerà medici, avvocati e giornalisti, con partenza dall’Egitto e arrivo al valico di Rafah. L’obiettivo è protestare contro l’assedio e chiedere la fine del massacro di palestinesi da parte di Israele.