“Gesù è palestinese”: l’insegna luminosa comparsa a Times Square contro il genocidio a Gaza

"Gesù è palestinese. Buon Natale!". È il messaggio comparso in queste ore su un cartellone pubblicitario a Times Square, la piazza più iconica di New York, simbolo della città stessa proprio grazie alle decine di schermi luminosi che ne coprono l'intera superficie.
Non poteva che trovarsi qui quindi la pubblicità finanziata dall'American-Arab Anti-Discrimination Committee (ADC) che a poche ore dall'accensione sta infiammando il dibattito non solo a New York ma in tutto il mondo.
Gli arabi americani: "Gesù punto di contatto tra musulmani e cristiani"
Come ha spiegato Abed Ayoub, direttore esecutivo dell'ADC, il messaggio è stato affisso non a caso durante il periodo di maggiore affluenza turistica nella Grande Mela. Secondo la Port Authority, circa 14,8 milioni di persone stanno trascorrendo le vacanze natalizie a New York e una buona parte passerà proprio dalla piazza. Se l'afflusso di persone non bastasse, la campagna è già diventata virale sui social.
Ayoub ha spiegato che il suo intento non era dividere, ma riconoscere i punti di contatto tra le comunità arabe, musulmane e cristiane negli Stati Uniti. Gesù, infatti, è la figura religiosa sulla quale convergono le grandi religioni monoteiste. Un personaggio diventato però oggetto di una diatriba sanguinosa a Gerusalemme, dove tradizionalmente si colloca il suo sepolcro.
Il riferimento a Gaza non è velato, è spiegato chiaramente nel post diffuso dall'associazione: "Mentre Gaza sopporta il genocidio, il luogo di nascita di Gesù è sotto assedio e occupazione. Rivendichiamo la verità nel cuore di Times Square". E ancora: "In una stagione di pace, parliamo per coloro a cui la pace è stata negata".
Oltre al messaggio "Gesù è palestinese", il cartellone mostra anche un'altra faccia sulla quale si legge: "Gesù direbbe ‘Abbatti quel muro'". L'immagine in questo caso mostra un grande muro di sicurezza in cemento e i genitori di Cristo che gli si avvicinano. Una natalità contemporanea negli Stati Uniti delle frontiere chiuse.
"Messaggio divisivo"
Il messaggio però è stato definito "divisivo" da alcuni media statunitensi che hanno riportato le dichiarazioni di turisti e visitatori arrivati in queste ore a New York proprio poco dopo l'accensione del cartellone.
Al momento, però, i politici di New York, dove è presente una numerosa comunità ebraica ortodossa, non hanno commentato la pubblicità.