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Conflitto Israelo-Palestinese

Gaza, Nyt: “Diminuiscono speranze su tregua prima del Ramadan”. La Cina: “Sosteniamo causa palestinese”

Gli ultimi aggiornamenti sulla guerra tra Hamas e Israele di oggi, giovedì 6 marzo: secondo il New York Times si stanno affievolendo le speranze che un accordo sul rilascio degli ostaggi rapiti da Hamas il 7 ottobre e per arrivare a una tregua temporanea a Gaza possa essere raggiunto prima dell’inizio del Ramadan. La Cina chiede che la Palestina entri a pieno titolo nell’ONU.
A cura di Ida Artiaco
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Resta alta la tensione in Medioriente, dove nelle scorse ore, oltre agli attacchi degli Houthi nel Mar Rosso che hanno fatto le prime vittime, continuano i combattimenti nella Striscia di Gaza e in Cisgiordania ma anche i colloqui per arrivare il prima possibile ad una tregua tra Hamas e Israele.

Nyt: "Si affievoliscono speranze di una tregua entro il 10 marzo"

Tuttavia, secondo quanto ha riportato il New York Times, citando funzionari vicini ai colloqui, si stanno affievolendo le speranze che un accordo sul rilascio degli ostaggi rapiti da Hamas il 7 ottobre e per arrivare a una tregua temporanea a Gaza possa essere raggiunto prima dell'inizio del Ramadan, che comincia la prossima settimana, precisamente il 10 marzo.

In particolare, gli occhi sono tutti puntati su Rafah, a Sud della Striscia e dove si trovano oltre un milione e mezzo di sfollati palestinesi: il ministro degli Esteri dell'Egitto, Sameh Shoukry, ha in particolare messo in guardia da qualsiasi azione militare di Israele nella città. Nel suo intervento di ieri durante la 161esima sessione della Lega degli Stati arabi a livello ministeriale al Cairo, ha detto: "La causa palestinese era e rimane la questione centrale del mondo arabo", ed è stata coinvolta in una "straziante e grave tragedia umana. L'occupazione israeliana impone una punizione collettiva e fa morire di fame il popolo palestinese, privando loro e i loro figli di latte, cibo e medicine", ha affermato il ministro egiziano, aggiungendo che "le politiche israeliane nella Striscia di Gaza mirano a trasformarla in un luogo invivibile e a espellere i suoi residenti, in concomitanza con le pratiche di insediamento in Cisgiordania, la demolizione di case e le incursioni militari".

ONU: "Evacuare Rafah violerebbe diritti umani"

Sempre su Rafah Paula Gaviria Betancur, relatrice speciale delle Nazioni Unite sui diritti umani degli sfollati interni, intervistata da Al Jazeera, ha affermato che un ordine di evacuazione "costituirebbe una flagrante violazione del diritto internazionale umanitario e dei diritti umani. Sono rimasta completamente scioccata nel sentire che Israele intende estendere gli ordini di evacuazione a Rafah, che è l'unico rifugio per circa il 70% degli abitanti di Gaza sopravvissuti e l'unico punto aperto per l'assistenza umanitaria", ha detto l'inviata Onu. "Va sottolineato che qualsiasi evacuazione avvenuta a Gaza non è stata legale gli israeliani non hanno reso più sicuri i residenti di Gaza", ha concluso.

La Cina chiede che la Palestina entri a pieno titolo nell'ONU

Intanto, anche il ministro degli Esteri cinesi Wang Yi è intervenuto nel dibattito sul conflitto tra Israele e Hamas. "L'occupazione dei territori palestinesi di lungo termine non può più essere ignorata. La Cina sostiene la causa palestinese e i suoi legittimi diritti di nazione", ha detto, aggiungendo che "l'auspicio è che la Palestina entri a pieno titolo nel connesso delle Nazioni Unite e l'invito ad alcuni membri del Consiglio di Sicurezza è di non creare ostacoli".

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