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Conflitto Israelo-Palestinese

Israele fissa il Ramadan come termine per l’offensiva a Rafah, Hamas: “No limitazioni, mobilitatevi”

Ultimi aggiornamenti sulla guerra Hamas-Israele di oggi, lunedì 19 febbraio: secondo il ministro israeliano Benny Gantz, Israele lancerà un’offensiva contro la città di Rafah se gli ostaggi israeliani rapiti lo scorso 7 ottobre non saranno rilasciati entro il Ramadan, che comincia il 10 marzo.
A cura di Ida Artiaco
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L'offensiva di Israele contro Rafah potrebbe cominciare entro il 10 marzo. Una data importante e simbolica, visto che è il primo giorno del Ramadan, mese sacro dei musulmani. Lo ha detto ieri il ministro israeliano Benny Gantz, membro del gabinetto di guerra di Benjamin Netanyahu.

Quando potrebbe cominciare l'offensiva contro Rafah

Gantz ha avvertito che Israele lancerà un'offensiva contro la città di Rafah, a sud della Striscia di Gaza, se gli ostaggi israeliani rapiti lo scorso 7 ottobre non saranno rilasciati entro il Ramadan: "Il mondo deve sapere e i leader di Hamas devono sapere: se entro il Ramadan gli ostaggi non saranno a casa, i combattimenti continueranno ovunque. E a coloro che dicono che il prezzo è troppo alto, dico chiaramente: Hamas ha una scelta. Possono arrendersi e liberare gli ostaggi".

Proprio nella cittadina a Sud della Striscia di Gaza si sono rifugiati la maggior parte degli 1,7 milioni di sfollati palestinesi. Per questo si stanno rincorrendo appelli da parte delle Ong e della comunità internazionale a fermare gli attacchi che potrebbero tradursi in una vera e propria carneficina.

Israele, inoltre, secondo quanto riportato dalla Reuters citando fonti militari israeliane, prevede di continuare le operazioni militari su larga scala a Gaza per altre 6/8 settimane mentre si prepara ad entrare a Rafah. Secondo le stime dei vertici militari in questo lasso di tempo si possono ridurre in modo significativo le capacità di Hamas favorendo il passaggio a una fase di minore intensità caratterizzata da attacchi aerei mirati e da operazioni delle forze speciali.

Hamas contro le limitazioni di accesso agli arabi alla Spianata delle moschee

Sempre nelle scorse ore il premier israeliano, Benjamin Netanyahu, nel corso di un incontro con ministri e alti funzionari della Difesa per consultazioni sulla sicurezza in vista del Ramadan, ha appoggiato la posizione del ministro per la Sicurezza nazionale Itamar Ben-Gvir di limitare l'ingresso degli arabo-israeliani alla Spianata delle moschee a Gerusalemme, nota come Monte del Tempio o Al Aqsa, in opposizione alla posizione del servizio di sicurezza Shin Bet.

Hamas però ha definito tale decisione "una violazione della libertà di culto" e ha invitato i palestinesi a "mobilitarsi, a marciare ed essere presenti nella moschea di al-Aqsa", che si trova nel complesso religioso di Gerusalemme.

Almeno 70 persone uccise ieri dalle bombe israeliane

Intanto, continuano i raid. Almeno 70 persone sono morte e molte altre sono rimaste ferite nei bombardamenti israeliani di ieri sulla Striscia di Gaza. Il bilancio è dell'agenzia di stampa palestinese Wafa, secondo cui le vittime sono in gran parte donne e bambini. I raid hanno colpito in particolare Nuseirat, Zawaida, Deir al-Balah, Khan Yunis e Gaza City. L'ultimo bilancio fornito dal ministero della Sanità palestinese conta almeno 28.985 morti e 68.883 feriti dal 7 ottobre scorso.

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