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Guerra in Ucraina

Gas, aerei e stop ai visti: quali sono le controsanzioni russe all’Occidente

Non c’è solo l’obbligo di pagare il gas in Rubli: la Russia sta trattenendo numerosi aerei appartenenti a compagnie occidentali ed ha imposto il divieto d’ingresso a numerosi leader europei.
A cura di Davide Falcioni
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Non c'è solo la guerra sul campo. Come dimostra la decisione di Putin di imporre il pagamento del gas in rubli il conflitto si combatte anche sul terreno economico e su quello diplomatico, ed è principalmente su questo che il Cremlino in queste ore si sta distinguendo nei confronti dell'Occidente. Il trentaseiesimo giorno di ostilità in Ucraina è stato anche il giorno che ha visto Mosca approvare alcuni importanti provvedimenti che modificano ancora un quadro internazionale nuovo e in rapido cambiamento.

Il pagamento del gas russo in rubli

Innanzitutto c'è il tema del gas: all'indomani delle conversazioni con i capi di governo di Italia e Germania, due nazioni che sono tra i suoi maggiori clienti europei, il presidente russo, Vladimir Putin, ha firmato il decreto che impone ai Paesi "ostili" di pagare le forniture di gas in rubli. Tale decisione ha lo scopo di aumentare la domanda valuta russa ed evitarne un collasso. Il cancelliere tedesco, Olaf Scholz, ha spiegato che i contratti prevedono il pagamento in euro e chiedere di saldare in un'altra valuta costituirebbe una violazione. La soluzione proposta da Putin prevede di effettuare versamenti in euro a Gazprombank, non colpita da sanzioni, che poi provvederebbe a cambiarli in euro.

Gli aerei stranieri restano in Russia

Tutti i velivoli stranieri ancora parcheggiati negli scali russi  vi resteranno e sono stati inseriti nei registri del Paese. Ad annunciarlo il vicepremier, Yuri Borisov. "La maggior parte degli aeromobili Boeing e Airbus della flotta delle compagnie aeree russe sono rimasti nella Federazione Russa e sono elencati nel registro russo", ha spiegato Borisov, "la Federazione Russa ha l'opportunità di gestire la flotta di aerei stranieri rimasti nel Paese".

Divieto di ingresso ai leader europei

Per finire c'è il capitolo diplomatico: molte tra le principali autorità dell'Unione europea e altre figure pubbliche non potranno entrare in Russia in risposta a quelle che il Cremlino ha descritto come politiche anti-russe. "Le restrizioni si applicano ai vertici dell'Unione Europea; tra cui un certo numero di commissari europei e capi delle strutture militari dell'Ue, nonché la stragrande maggioranza dei membri del Parlamento europeo che promuovono politiche anti-russe", ha annunciato il ministero degli Esteri russo. Mosca ha affermato che la lista nera comprende anche rappresentanti di alcuni Stati membri dell'Ue, personaggi pubblici e giornalisti ritenuti "personalmente responsabili della promozione di sanzioni illegali anti-russe, dell'incitamento ai sentimenti russofobici e della violazione dei diritti e delle libertà dei russofoni"

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